Nei giorni scorsi, la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha firmato i Decreti per la costituzione dell’Osservatorio Permanente per l’Inclusione Scolastica e dell’Osservatorio per l’Integrazione degli Alunni Stranieri e per l’Intercultura.
Si tratta di due importanti e preziosi strumenti a disposizione del Ministero, considerato che sono oltre 233.000 le studentesse e gli studenti con disabilità e più di 800.000 le ragazze e i ragazzi con cittadinanza non italiana presenti nel nostro sistema scolastico.
I due Osservatori dovranno rappresentare importanti spazi di confronto su temi che sono centrali nella nostra scuola e nel Paese e che sono direttamente connessi con l’attuazione stessa dell’articolo 3 della nostra Costituzione.
In particolare, l’articolo 15 del Decreto 66/17, attuativo della Legge 107/15 (cosiddetta La Buona Scuola), prevede che «presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, è istituito l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, che si raccorda con l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità», costituito, quest’ultimo, in seno al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Tale organismo, quindi, si occuperà dell’analisi e dello studio delle tematiche relative all’inclusione, del monitoraggio delle azioni per l’inclusione stessa, delle proposte di accordi interistituzionali per la realizzazione del progetto individuale di inclusione e della sperimentazione in materia di innovazione metodologico-didattica e disciplinare. Esso, infine, avrà il delicato compito di esprimere e formulare pareri e proposte sugli atti normativi inerenti l’inclusione scolastica.
L’Osservatorio sarà presieduto dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca o da un suo delegato, e sarà composto dagli esponenti delle Associazioni delle persone con disabilità maggiormente rappresentative sul territorio nazionale nel campo dell’inclusione scolastica, da studenti, nonché da altri soggetti pubblici e privati, comprese le istituzioni scolastiche, nominati dal Ministro stesso.
A questo punto l’auspicio è che questo Osservatorio non resti solo “sulla carta”, ma che, al contrario, possa contribuire concretamente a rafforzare il ruolo delle Famiglie e delle Associazioni nei processi di inclusione, coinvolgendo, attraverso la formazione in servizio, anche tutte le componenti del personale scolastico e costituendo, pertanto, un forte ed efficace strumento di partecipazione.
Al riguardo, infatti, l’organismo sarà riunito già nelle prime settimane di questo mese di settembre, in coincidenza cioè con l’avvio dell’anno scolastico, proprio per condividere sin da subito priorità e obiettivi con il Ministero.
È convinzione di chi scrive che questo sinergico impegno comune e la condivisione dell’azione educativa tra l’Osservatorio, le Famiglie e le Associazioni delle persone con disabilità potranno finalmente trasformare l’inclusione da elemento residuale e marginale, destinato solo agli alunni/studenti con disabilità, a strumento “strategico”, capace di ri-orientare le ordinarie prassi didattiche, progettuali e valutative e, soprattutto di rivoluzionare l’intera nostra organizzazione scolastica.
Ma questo non basta! L’obiettivo, infatti, dev’essere quello di rendere l’Osservatorio Permanente per l’Inclusione Scolastica un luogo di confronto sempre più ampio e partecipato, superando la frammentazione che, non di rado, ha caratterizzato nel passato il mondo dell’associazionismo su tale tematica e ponendo al centro di tutto sempre l’alunno con disabilità, con le sue specificità e peculiarità educative e formative, con il diritto a ricevere sostegni adeguati e ad essere pienamente incluso nella scuola di tutti e di ciascuno.
Per concretizzare tali ambiziose e nobili finalità – sempre a parere di chi scrive – questo “nostro” Osservatorio non potrà e dovrà mai prescindere dal pieno rispetto dell’articolo 24 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, rendendo l’istruzione un diritto insopprimibile di ogni persona e dando una volta per tutte dignità di studentesse e studenti “a tutto tondo” ai ragazzi con disabilità del nostro Paese, indipendentemente dal loro tipo di limitazione funzionale.