«A giudicare dalla quantità di Disegni e Progetti di Legge depositati alla Camera e al Senato- avevamo letto all’inizio di quest’anno in HandyLex.org -, con il coinvolgimento di numerosi Parlamentari (almeno a livello di firmatari), sembrerebbe realmente notevole l’interesse istituzionale, nella Legislatura in corso, per i caregiver familiari, coloro cioè che si prendono cura, al di fuori di un contesto professionale e retribuito, di una persona, generalmente un familiare, assicurandole assistenza, supporto e sostegno necessari a causa dell’età, di una menomazione, di una patologia, in un quadro di assenza o carenza di servizi pubblici adeguati e sufficienti alla situazione. Un tema che investe ormai milioni di famiglie, con vari gradi di gravità in termini di sovraccarico personale, salute, relazioni e ricadute economiche. Le aspettative appaiono, quindi, notevoli».
In quel momento, infatti, come avevamo riferito anche sulle nostre pagine, risultavano essere tre i Disegni di Legge in esame al Senato, ovvero il n. 2048 (Cristina De Pietro e altri), Misure in favore di persone che forniscono assistenza a parenti o affini anziani; il n. 2128 (Laura Bignami e altri), Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare; il n. 2266 (Ignazio Angioni e altri), Legge quadro nazionale per il riconoscimento e la valorizzazione del caregiver familiare».
«Essi – ricordava ancora HandyLex.org – affrontavano il medesimo tema, ma con un taglio diverso, nessuno dei tre, per altro, prevedendo interventi di sistema per contenere o prevenire il ricorso al caregiving familiare, potenziando i servizi a sostegno della domiciliarità o della vita indipendente delle persone con disabilità, né altre azioni di sistema».
Ebbene, proprio in questi giorni la Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato ha presentato lo schema di testo unificato, cioè la base su cui ora la Commissione stessa procederà alla discussione.
Su tale testo il Servizio HandyLex.org presenta un nuovo ampio approfondimento, di cui suggeriamo caldamente ai Lettori la consultazione (a questo link), rilevando per l’occasione che, «come sovente accade, quando i testi sono molto diversi fra loro, la sintesi finisce per livellarne i contenuti, sfrondando gli aspetti troppo dissimili e tentando mediazioni. Ed è significativa in tal senso la dichiarazione del relatore Giuseppe Pagano, nel presentare lo schema di testo unificato dei tre disegni. Egli ha puntualizzato infatti “che il testo proposto non comporta oneri aggiuntivi di finanza pubblica, perché orienta l’attività delle Regioni e delle Province Autonome, nell’àmbito del riparto costituzionale di competenza tra queste e lo Stato, e rimanda alla sessione di bilancio la quantificazione delle risorse che lo Stato destinerà a favore dei prestatori volontari di cura che sono identificati nel testo proposto”».
«In sintesi – conclude “HandyLex.org” – ne esce un testo che tenta di abbozzare una definizione di caregiver, che tratteggia possibili azioni di àmbito regionale, che non attribuisce alcuna nuova responsabilità allo Stato, se non quella di definire i criteri di individuazione degli “assistiti”. Il resto (misure previdenziali, assistenziali individuali o di sistema …) è rinviato sine die. Un testo molto limitato, quindi, rispetto alle aspettative e comunque non privo di coni d’ombra definitori e applicativi». (S.B.)
Ricordiamo ancora il link a cui accedere, per consultare l’approfondimento del Servizio “HandyLex.org” di cui si parla nella presente nota.