Antica arte marziale coreana, il taekwondo può apportare numerosi cambiamenti fisiologici, migliorando le capacità motorie, la destrezza, la coordinazione, ma anche l’attenzione la concentrazione, l’autostima e l’autocontrollo fisico ed emozionale.
Si tratta di una disciplina sportiva olimpica e paralimpica, che può essere praticata da tutti, nessuno escluso, quali che siano le loro abilità o disabilità.
A Trieste, da una costola della pluripremiata Società Taekwondo Olimpico, è nata la Para-Taekwondo Olimpico Trieste, con il principale obiettivo di sostenere l’inclusione sociale di giovani con esigenze speciali.
Sabato 14 ottobre, dunque, alla Libreria Lovat della città giuliana (Viale XX Settembre, 20, ore 18, ingresso libero e gratuito), è in programma l’incontro intitolato Para-taekwondo. L’arte marziale supera le barriere, promosso dall’Associazione Progetto Riabilitazione.
Per l’occasione, Antonella Zadini, specialista in Clinica delle Malattie Nervose e Mentali, Neuropsichiatria Infantile e Medicina Riabilitativa, oltreché presidente di Progetto Riabilitazione, racconterà come il taekwondo possa migliorare le capacità relazionali e sensomotorie di ragazzi con bisogni speciali.
Insieme a lei due qualificati insegnanti CONI, quali Anna Flamigni, II Dan, allenatrice federale di taekwondo (FITA) e di para-taekwondo (WPTIA) ed Emmanouil Stafylakis, allenatore federale di taekwondo (FITA). (S.B.)
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