«Basta con un welfare assolutamente prestazionistico, standardizzato e meramente assistenzialistico, neppure adeguatamente supportato con questo Disegno di Legge. Vogliamo un welfare che guardi alla persona con disabilità, così come con altre fragilità e costruisca insieme alla stessa un percorso di inclusione vera e di giusti supporti per il miglioramento della sua qualità di vita in ottica assolutamente propulsiva, potenziando le esperienze di vita indipendente, di percorsi per il “Dopo di Noi”, di supporto ai sostegni formali; diversamente la spesa pubblica continuerà ad essere sterile. Stiamo già approntando proposte serie e coerenti a tale impianto da discutere con tutti gli interlocutori politici e sociali».
È questa la dura presa di posizione di Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), di fronte al Disegno di Legge AS 2960, riguardante la Legge di Bilancio per il 2018 e il Bilancio Pluriennale per il triennio 2018-2020.
«Abbiamo iniziato ad analizzare quel Disegno di Legge – dichiara in tal senso Speziale – e siamo rimasti assolutamente sconcertati nel riscontrare la mancanza di interventi a favore delle persone con disabilità, registrando anche un arretramento rispetto a quanto previsto negli anni precedenti o addirittura rispetto ad altre situazioni di fragilità. Per esempio, a fronte di un allungamento al 31 dicembre 2019 del periodo di richiesta per l’APE [Anticipo Pensionistico, N.d.R.], non ritroviamo una simile previsione per l’APE Sociale, che interessa lavoratori più fragili, quali quelli con disabilità o quelli che assistono con continuità familiari con disabilità grave».
«Ma cos’altro c’è – insiste Speziale – tra Legge di Bilancio e Decreto Fiscale collegato (AS 2942)? Poco altro e niente!».
Tra i punti su cui l’ANFFAS intende in particolare attirare l’attenzione, vi è «l’assoluta mancanza di misure a sostegno dei caregiver familiari, proprio in un momento storico in cui nella Nazione e in Parlamento alta è l’attenzione sul tema. Occorre invece valorizzare il supporto informale dei caregiver attraverso misure che diano un sostegno previdenziale, ma anche di coordinamento con quanto istituzionalmente comunque la Pubblica Amministrazione deve continuare a garantire alle persone con disabilità».
«A nostro parere – conclude il Presidente dell’ANFFAS, preannunciando, come detto, una serie di proposte, in vista del dibattito parlamentare iniziato nei giorni scorsi – la conferma del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza di 450 milioni di euro, da cui rinvenire anche le risorse per la Vita indipendente, risulta abbastanza esile, dopo che con la Legge 112/16 (sul “Durante Noi, Dopo di Noi”) si è avviato un processo ormai inarrestabile di necessaria individuazione degli interventi e delle attività a favore di ciascuna singola persona con disabilità, attraverso uno specifico progetto individuale di vita, che traguardi le sue varie dimensioni in relazione agli specifici contesti vissuti quotidianamente». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net (Roberta Speziale).