Non volevo morire vergine

Tratto dall’omonimo libro, il reading teatrale “Non volevo morire vergine”, di e con Barbara Garlaschelli, scrittrice con tetraplegia, parla con ironia del tema della sessualità delle donne con disabilità. Per il 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, ne è in programma una rappresentazione a Imola (Bologna), promossa dall’Istituto Riabilitativo Montecatone, cui seguiranno un dibattito e altre testimonianze, alla presenza dell’Autrice

Imola, 3 dicembre 2017, spettacolo "Non volevo morire vergine"Verrà presentato domenica 3 dicembre al Teatro Lolli (Via Caterina Sforza, 3, ore 16) di Imola (Bologna), in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, il reading teatrale Non volevo morire vergine di e con Barbara Garlaschelli, scrittrice con tetraplegia.

A promuovere l’iniziativa – che si svolgerà nell’àmbito del progetto imolese Oltre la siepe, cui partecipano diverse realtà associative e che quest’anno affronta il tema di come la cultura possa creare inclusione o esclusione, benessere o disagio rispetto a diversi modi di intendere il rapporto con il corpo – è stato il noto Istituto Riabilitativo Montecatone, specializzato nel trattamento delle lesioni midollari e delle gravi cerebrolesioni, per il quale Vito Colamarino spiega: «Tratto dall’omonimo libro (Piemme, 2017), Non volevo morire vergine parla con ironia del tema della sessualità delle donne con disabilità. Dopo lo spettacolo, inoltre, Barbara Garlaschelli coordinerà un breve dibattito, dando voce ad altre donne con disabilità che hanno trovato un loro modo di vivere la propria femminilità. Alla sua voce farà da controcanto quella di Stefania Carcupino, che con la sua fisarmonica e il suo canto sarà la voce “altra” della protagonista, quella più poetica e lieve. Per Montecatone è un modo per continuare a tessere rapporti con le realtà imolesi, dando spazio a un’artista interessante (di cui suggeriamo in primis un altro titolo, Sirena mezzo pesante in movimento, ove racconta la sua esperienza con la disabilità) e sviluppando attraverso l’arte un tema delicato come quello della sessualità dopo la lesione midollare». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti. Vito Colamarino (Comunicazioni Esterne Montecatone), vito.colamarino@montecatone.com.

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