Stiamo seguendo con preoccupazione quanto accaduto in merito alla Legge approvata dal Consiglio Regionale della Campania, il 28 settembre scorso, n. 26/17 (Organizzazione dei servizi a favore delle persone in età evolutiva con disturbi del neurosviluppo e patologie neuropsichiatriche e delle persone con disturbi dello spettro autistico), recentemente impugnata dal Consiglio dei Ministri [se ne legga già anche sulle nostre pagine, a questo e a quest’altro link, N.d.R.].
Attraverso l’ascolto e il sostegno alle famiglie di bambini e adolescenti con ADHD [Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, N.d.R.], la nostra Associazione AIFA ONLUS ha conferme quotidiane sulla criticissima situazione dei servizi territoriali di Neuropsichiatria in Campania. La realtà delle Neuropsichiatrie Infantili campane, infatti, evidenzia una forte frammentazione e parcellizzazione dei servizi sanitari della Salute Mentale per l’Età Evolutiva, a scapito dell’efficacia dei percorsi di valutazione, diagnosi e appropriata presa in carico terapeutica.
Le famiglie, quindi, si trovano da sole ad affrontare le neuropatologie dei figli, senza alcun tipo di sostegno e orientamento da parte delle Istituzioni Sanitarie coinvolte, che nei pochi casi in cui riescono a prendere in carico i bambini, propongono terapie che non hanno i criteri di appropriatezza secondo le Linee Guida internazionali, ciò che troppo spesso causa grave danno al futuro dei piccoli pazienti con ADHD.
A dieci anni dall’Istituzione del Registro Italiano per l’ADHD presso l’Istituto Superiore di Sanità e dall’individuazione dei Centri Regionali di riferimento per il Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività (Decreto in Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile 2007), i Centri per l’ADHD campani sono ormai in grossissime difficoltà (da cinque Istituiti sono ridotti a due), complicando, se possibile ancor di più, le risposte all’elevata domanda di servizi per i disturbi del neurosviluppo che viene dal territorio, essendo la Campania, con circa 1.074.000 residenti tra zero 17 anni, la seconda Regione italiana per densità di popolazione in età evolutiva (fonte ISTAT).
L’articolo 32 della Costituzione, sancisce il dovere della Repubblica italiana di tutelare il diritto alla salute dell’individuo.
L’Italia ha sottoscritto da anni [Legge 18/09, N.d.R.] la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
L’articolo 25 dei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) definisce le prestazioni per i minori con disturbi in àmbito neuropsichiatrico e del neurosviluppo.
A parer nostro i contenuti e gli obiettivi della citata Legge Regionale Campana 26/17 sono doverosi e necessari, anche ricordando che per l’ADHD – nell’àmbito dei disturbi del neurosviluppo – mancano a livello nazionale sia le Linee Guida che una Legge.
Pertanto, in considerazione delle criticità organizzative e professionali del sistema di Sanità Pubblica della Salute Mentale per l’Età Evolutiva nell’intero territorio nazionale – seppure con sfumature e intensità diverse – riteniamo la normativa di riferimento nazionale una strada “obbligata” da percorrere, per una presa in cura appropriata dell’ADHD e di tutti gli altri disturbi del neurosviluppo.
I contenuti della legge campana hanno/avevano l’obiettivo di definire Linee Guida Regionali specifiche per tutti i disturbi del neurosviluppo, oltre a coinvolgere e riorganizzare l’area della Neuropsichiatria Infantile, attraverso la responsabilizzazione di tutte le ASL della Campania, per l’appropriata presa in carico dei minori con disturbi del neurosviluppo.
A partire quindi dal presidente della Regione e commissario alla Sanità Vincenzo De Luca, facciamo appello a tutti i rappresentanti delle Istituzioni della Regione Campania e del Governo Nazionale, affinché sia attivata la massima collaborazione interistituzionale, per fare in modo che, nel rispetto delle prerogative di ciascuna Istituzione, tutte concorrano, attraverso i servizi territoriali di Salute Mentale in Età Evolutiva di Sanità Pubblica, a salvaguardare il diritto costituzionale alla salute, cominciando a dare risposte ai bisogni di cura insoddisfatti di tante persone con disturbi del neurosviluppo.