È stato presentato nei giorni scorsi a Milano, presso la Casa Museo Boschi Di Stefano, il Progetto DescriVEDENDO [se ne legga anche la presentazione su queste stesse pagine, N.d.R.], nato dalla collaborazione tra l’ANS (Associazione Nazionale Subvedenti) e l’Unità Case Museo e Progetti Speciali del Comune di Milano, con il patrocinio di ICOM Italia, la Sezione Nazionale del Consiglio Internazionale dei Musei.
DescriVEDENDO è nato un anno fa per chi non può vedere, ma anche per chi non sa più vedere. «Quale sarà il futuro dell’immaginazione individuale in un mondo di immagini? Siamo così bombardati da immagini, che è sempre più difficile che qualcosa colpisca la nostra immaginazione». Queste le parole di Italo Calvino, che nelle Lezioni americane del 1985, anticipava appunto il rischio di perdere la capacità d’immaginare.
Da una lunga e accurata ricerca sperimentale sono nate dunque le Linee Guida, depositate dall’ANS presso la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori): una formula open-content [“a licenza libera”, N.d.R.], disponibile gratuitamente a tutti coloro che ne vorranno fare uso. Esse offrono indicazioni circa gli elementi più efficaci, o quelli da evitare, quando si descrive un dipinto.
Marco Boneschi, curatore e ideatore del progetto, spiega come una descrizione efficace dei contenuti di un quadro aiuti anche le persone normovedenti che, nel puntualizzare l’osservazione e l’esposizione, comprendono in modo più approfondito la differenza tra consumare troppo voracemente un’opera con lo sguardo e porsi di fronte ad essa con un atteggiamento più riflessivo e consapevole.
L’esperimento aveva vissuto una prima fase, all’inizio di novembre: a undici persone normovedenti, nel ruolo di soggetti “descrittori”, era stato chiesto di costruire, seguendo i suggerimenti delle Linee Guida, una narrazione in grado di trasferire ad altri i contenuti della tela di Giorgio de Chirico La scuola dei gladiatori: i combattenti, dipinto visibile tra i numerosi acquistati e collezionati dai coniugi Boschi Di Stefano nella prima metà del Novecento, all’interno di quella che oggi è l’omonima Casa Museo milanese.
Quest’ultima è certamente uno scrigno meraviglioso di arte, quadri e sculture, inserito in un’abitazione degli Anni Trenta, opera dell’architetto Piero Portaluppi, con finiture, arredi e suppellettili d’epoca, gioielli artistici raccolti dai proprietari e donati, assieme alla casa, alla città di Milano.
Nella seconda fase della ricerca, poi, e sulla base del confronto e della valutazione dei soggetti “ricevitori” – anch’essi partecipanti all’esperimento – è stata realizzata una descrizione finale, il più possibile omogenea e approfondita, che il 2 dicembre scorso Boneschi ha letto davanti alla tela coperta da un drappo, sì che gli astanti potessero provare l’esperienza della descrizione seguita dalla visione. L’esperimento è stato efficace e gli applausi sinceri.
Dal canto suo, Maria Fratelli, direttrice dell’Unità Case Museo e Progetti Speciali del Comune di Milano, ha auspicato il prosieguo della sperimentazione in network con altre strutture museali della città.
Corroborando l’auspicio conclusivo espresso da Maria Fratelli nella presente nota, l’ANS anticipa che nel 2018 verranno programmate una serie di iniziative ruotanti attorno al Progetto DescriVEDENDO, in altre realtà museali milanesi, di cui naturalmente riferiremo a suo tempo nei dettagli.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Rosa Garofalo (rgarofalo@subvedenti.it).