Rette finalmente più adeguate ai fabbisogni delle case famiglia di Roma e del Lazio: è questo l’importante e concreto passo in avanti sancito dalla Regione Lazio e fortemente voluto, in questi anni, da Casa al Plurale, l’Associazione che coordina appunto le case famiglia per persone con disabilità, minori in difficoltà e donne con bambini in situazioni di grave fragilità sociale a Roma e nel Lazio.
Che le rette assegnate dai Comuni alle case famiglia e alle comunità alloggio fossero insufficienti a garantire un efficiente funzionamento, lo aveva riconosciuto, durante un incontro con Casa al Plurale, lo stesso Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, che aveva preso l’impegno di adeguarle. Oggi, quindi, quella promessa è stata finalmente mantenuta, grazie al lavoro svolto da Rita Visini, assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio e dalla Direzione Salute e Integrazione Socio-Sanitaria di quest’ultima.
Tramite infatti una recente Delibera votata dalla Giunta Zingaretti, la Regione ha deciso di aumentare le risorse destinate all’accoglienza dei minori che vivono in case famiglia, stanziando da 3 a 6,4 milioni di euro all’anno, con un aumento di circa il 30 per cento rispetto all’attuale situazione, per rispondere ai bisogni delle persone più fragili, innanzitutto i bambini, che vivono in casa famiglia.
Approvata il 19 dicembre, la Delibera definisce una retta minima di riferimento nella Regione Lazio per l’accoglienza in casa famiglia e comunità alloggio per minori. Nel prossimo triennio, la retta verrà adeguata, passando dall’attuale media di 74 euro al giorno pro-capite a una retta minima di riferimento per tutto il territorio regionale di 100 euro nel settembre del 2019, dopo due passaggi intermedi a 80 euro (1° gennaio 2018) e 90 euro (1° gennaio 2019).
La Regione Lazio, pertanto, si è impegnata a coprire totalmente l’incremento di spesa per tutti i Comuni.
«Servire le persone fragili – commenta Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale – significa portare la loro voce nella “stanza dei bottoni”, appassionare la città alle loro istanze e costruire risposte: è questo il lavoro che portiamo avanti ogni giorno a Casa al Plurale, ove abbiamo anche realizzato e illustrato alla Regione Lazio uno studio analitico e preciso sui costi sostenuti dalle comunità di alloggio. Oggi, pur consapevoli che si tratta solo di un primo passo, si vedono i germogli e i primi frutti. Ne siamo felici e ringraziamo il presidente Zingaretti, l’assessore Visini e tutte le persone impegnate nella Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio-Sanitaria, per il lavoro svolto e per l’impegno a proseguirlo nei mesi futuri».
L’assessore Visini, tra l’altro, non ha dimenticato nemmeno i bambini in stato di abbandono con disabilità complessa che vivono in casa famiglia, spiegando che «nel caso di accoglienza di minori disabili gravi e/o con patologie complesse, le rette inserite nella Delibera quali rette minime andranno maggiorate in ragione del maggior carico assistenziale, necessario per l’attuazione del piano personalizzato, secondo le direttive emanate dalla Direzione Regionale Salute e Politiche Sociali».
Per quanto poi riguarda le persone adulte con disabilità che vivono in casa famiglia, la meta da raggiungere, secondo Casa al Plurale, è l’integrazione socio-sanitaria e su questo un tavolo di lavoro ha individuato le modifiche normative necessarie ai criteri di accreditamento delle case famiglia: è proprio questo l’altro impegno prioritario assunto dall’assessore Visini e che sta a cuore al presidente Zingaretti, da portare a compimento prima della fine della Legislatura. (C.C. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Casa al Plurale (Carmela Cioffi) ufficiostampa@casaalplurale.org.