Mentre fuori dalla finestra c’è il buio assoluto della notte e come unica compagnia l’ululato del burian, il vecchio e stanco caregiver si avvolge alla meglio in una coperta, per resistere, sveglio, all’inclemenza del clima, mentre presta la sua sfilacciata opera di assistenza alla dormiente.
Colei che dorme è la signora assoluta della casa e dei suoi abitanti: malgrado i suoi non pochi problemi, regna incontrastata persino sulla giovanissima nipotina, almeno quando quest’ultima è di buon umore.
E il vecchio, che fa o meglio che pensa il vecchio? Probabilmente, concediamogli il dubbio, pensa che ormai sa fare solo quello e che senza far quello – il caregiver – sarebbe del tutto inutile soprattutto a se stesso, vecchio relitto d’uomo, avanzo di naufragio di una vita ormai lontana.
Da giovane correva i mari, adesso al massimo corre, si fa per dire e chiedendo clemenza, per andare in bagno…
Ma in lui è rimasta qualche scintilla dei passati incendi e nelle poche ore che dorme, sul tavolo da fisioterapia per controllare più comodamente (!) l’assistita, fa sogni bellissimi, che evita accuratamente di raccontare alla sua psichiatra, per evitare di essere nuovamente internato in quel bel reparto ospedaliero con le sbarre.
È dunque un tipo socialmente pericoloso? Tutt’altro, ha non poche benemerenze al suo attivo, al massimo è pericoloso per se stesso e , astrattamente, per quei politici che promettono meraviglie per tutte le persone con disabilità, per poi dimenticarsene totalmente dal giorno successivo alle elezioni…
Per tutte le altre persone (familiari compresi? Speriamo di no!) è un vecchio noioso con la mania dello scrivere, passi pure, e dell’importunare gli altri cercando di far leggere – questo sì imperdonabile – quello che scrive.
Dormisse senza sognare sarebbe assai meglio per tutti!