«In fila per esercitare il mio diritto di voto, la sezione al primo piano inaccessibile… io e tantissimi anziani costretti a votare in un seggio di fortuna e pregare qualche amico o parente di verificare l’apposizione nell’urna delle schede! Vergogna!»: a scriverlo su Twitter, come riporta l’Agenzia «Redattore Sociale» è stato Luca Pancalli, presidente nazionale del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), subito dopo essersi recato domenica 4 marzo a votare, presso il seggio allestito a Roma nell’Istituto Scolastico Ferrante Aporti.
«Un seggio – ha spiegato lo stesso Pancalli al “Redattore Sociale” – dove voto da vent’anni e dove non mi era mai capitata una situazione del genere». Questa volta, invece, al Presidente del CIP è stato chiesto di recarsi al primo piano dell’edificio – naturalmente senza ascensore – anziché, come sempre, in un’aula a piano terra.
«Come me – ha aggiunto Pancalli – c’erano nella stessa condizione tantissimi altri anziani o persone con disabilità, ai quali è stato detto che avrebbero potuto votare in un “seggio di fortuna” al piano terra e poi consegnare la scheda per farla depositare nell’urna. Mi sono chiaramente opposto, ma l’unica cosa che ho potuto fare è stato mandare mio figlio a verificare che effettivamente la scheda finisse al suo posto. La stessa procedura hanno dovuto seguire molti altri, “costretti”, se così si può dire, a contare sull’aiuto di una persona fidata. Una cosa folle!».
E soprattutto, aggiungiamo noi, una cosa che pensavamo di non dover più registrare, dopo tante iniziative e azioni anche in questo àmbito. E invece… (S.B.)