Un luogo pienamente inclusivo, in cui ci sia spazio per tutti. Un sistema in grado di valorizzare al meglio ogni singolo alunno, secondo le potenzialità di ciascuno, che contribuisca ad accrescere il bagaglio di conoscenze dei ragazzi e fornisca loro strumenti utili per comprendere la realtà e partecipare attivamente alla vita della comunità, stimolando, al tempo stesso, competenze emotive e relazionali attraverso il confronto con la diversità, parte integrante del nostro mondo: è questa la scuola a cui tutti gli studenti hanno diritto, compresi quelli con sindrome di Down e altre disabilità.
La realtà, tuttavia, si rivela spesso un’altra. La scuola inclusiva, infatti, è un mondo tutto da costruire: molti Paesi negano o limitano il diritto degli studenti con disabilità a essere educati in scuole o in classi regolari e persino l’Italia, pur avendo, com’è ben noto, un quadro normativo tra i più avanzati e dove le “scuole speciali” sono state abolite da oltre quarant’anni, ha ancora molta strada da fare. Perché la piena inclusione si realizzi servono pertanto modifiche strutturali e organizzative, un adeguamento dei programmi e una formazione specifica per insegnanti e dirigenti scolastici. Ma servono anche genitori che colgano l’importanza di questo processo e ne agevolino lo sviluppo e studenti che imparino a stare in classe con gli altri, anche con chi è “diverso” da loro.
È dedicata precisamente a questi temi, la nuova campagna di comunicazione internazionale lanciata in occasione dell’ormai prossima tredicesima Giornata Mondiale sulla sindrome di Down del 21 marzo, dal CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), con l’obiettivo, appunto, di sostenere la piena inclusione nella vita, partendo dalla scuola, e di favorire un profondo cambiamento culturale nei confronti delle persone con disabilità.
Al centro del progetto vi è il video Lea goes to school, sorta di libro animato realizzato con illustrazioni, che sarà disponibile sul canale YouTube del CoorDown a partire dal 19 marzo.
Si tratta della storia di una bambina con sindrome di Down alle prese con il primo giorno di scuola e il cui percorso sembra già segnato: ad attenderla, infatti, c’è una “scuola speciale”, con degli “amici speciali”, cosicché quando sarà più grande, avrà magari una casa e un lavoro anche loro “speciali”. La giovanissima protagonista sembra però avere già le idee chiare sul futuro: la strada che vuole percorrere, anche se piena di ostacoli, non ha nulla di speciale e comincia esattamente nello stesso punto in cui comincia per tutti gli altri bambini.
Il video vuole segnatamente evidenziare l’importanza dell’istruzione inclusiva fin dalla prima scolarizzazione e lancia un messaggio chiarissimo Include us from the start ovvero “Includici sin dall’inizio”.
Lea goes to school è stato realizzato insieme a DSi (Down Syndrome International) e con il contributo di Down Syndrome Australia e All Means All (The Australian Alliance for Inclusive Education). (O.T. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@coordown.it (Oreste Torre).
La comunicazione internazionale del CoorDown
Il CoorDown crede da sempre e investe nella comunicazione di qualità. Negli ultimi anni, infatti, in collaborazione con le agenzie di pubblicità Saatchi & Saatchi e Publicis North America, ha realizzato campagne innovative (delle quali si è di volta in volta puntualmente occupata anche la nostra testata), che hanno ricevuto i più ambìti riconoscimenti.
Alcuni di quei progetti, promossi in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo, sono stati premiati con un totale di venti Leoni, di cui nove d’Oro, al Festival Internazionale della Creatività di Cannes, il più importante appuntamento sulla pubblicità.
Ultima della serie – come avevamo ampiamente riferito sulle nostre pagine – era stata la campagna internazionale lanciata nel marzo dello scorso anno, intitolata #Not Special Needs (“Non bisogni speciali”) e centrata su un breve video (disponibile nel canale YouTube del CoorDown), diretto da Wayne McClammy e con la partecipazione di Lauren Potter – l’attrice ventisettenne con sindrome di Down che ha interpretato, fra gli altri, il ruolo di Becky Jackson in Glee, fortunata serie musicale trasmessa per sei stagioni da Fox – e della star newyorkese John McGinley, noto soprattutto per il ruolo del dottor Perry Cox nella serie televisiva Scrubs – Medici ai primi ferri (tutte le campagne sono visibili sia nel sito di CoorDown che in YouTube).