Avevamo già segnalato, qualche settimana fa, la disponibilità in rete della traduzione italiana di uno strumento certamente utile a rendere più autonome le persone con disturbi dello spettro autistico, vale a dire l’opuscolo Sensory Strategies for Personal Care, realizzato dall’Associazione britannica Autism Anglia.
Il titolo nella nostra lingua è Strategie Sensoriali per la cura personale (lo si trova a questo link) e sulla genesi e l’importanza di esso cediamo ben volentieri la parola a Daniela Mariani Cerati, medico specialista e responsabile della Segreteria del Comitato Scientifico dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).
L’opuscolo Sensory Strategies for Personal Care è stato reso inizialmente disponibile, in lingua originale, dall’ANGSA Emilia Romagna, attraverso la lista di discussione Autismo-Scuola (a questo link). La proposta editoriale ha suscitato subito grande interesse e grazie alla lungimiranza e all’attenzione dei docenti operatori del Gruppo SAI (Sportelli Autismo Italia), Strategie Sensoriali per la cura personale è ora disponibile gratuitamente nella versione italiana, con il gentile consenso dell’autrice, Hayley Hardcastle, e dell’Associazione Autism Anglia, che per prima ha pubblicato il testo in lingua originale.
Si è scelto inoltre, in un’ottica di Universal Design dell’apprendimento (“progettazione universale dell’apprendimento”), di rivisitare graficamente e di supportare il testo con simboli pittografici ARASAAC e con ulteriori immagini esplicative, oltreché di avvalersi della font italiana ad alta leggibilità Biancoenero©, il cui uso è stato gentilmente concesso gratuitamente dalla Biancoenero Edizioni.
È stato possibile realizzare questo progetto di traduzione grazie a un lavoro condiviso tra professioniste con esperienza e formazione in materia di autismo appartenenti a diversi contesti geografici, che si sono cercate, incontrate e coordinate online.
Dal Regno Unito – grazie alla conoscenza della realtà educativa inglese e alla condivisione di un percorso professionale con la stessa autrice Hayley Hardcastle – Angela Ottaviani, con il suo contributo, ha reso più completa e significativa la traduzione curata da Federica Pasin, docente operatrice del Gruppo SAI. Dall’Italia si sono altresì rivelate importanti le competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico delle docenti Claudia Munaro e Marialuisa Tonietto (anch’esse operatrici del Gruppo SAI) e il coordinamento dell’editing di Elisabetta Scuotto del Centro Servizi Autismo del V Circolo di Piacenza. Importante, inoltre, è stata la collaborazione con il grafico Marco Ferrero, che ha coadiuvato la versione definitiva dell’elaborato.
La collaborazione con l’ANGSA dimostra che il lavoro è frutto di una cooperazione interistituzionale oltreché internazionale. La vicinanza ai genitori è garanzia di aderenza ai reali bisogni degli allievi più problematici e delle loro famiglie.
Personalmente, mentre collaboravo con questo gruppo di docenti competenti e appassionate, ho pensato a quanta strada abbia fatto l’Istituzione Scuola dai tempi in cui io la frequentavo: maestre con carta, penna e calamaio che insegnavano a leggere, scrivere e far di conto a chi poteva accedere a questi apprendimenti. E chi non aveva i requisiti per accedervi, veniva categoricamente escluso dalla scuola.
In questo opuscolo le insegnanti danno consigli, con dovizia di particolari, di disegni esplicativi, e di piccoli trucchi, su come aiutare e rendere autonomi gli allievi con autismo a svolgere le mansioni della vita quotidiana: mangiare, lavarsi, usare la toilette, dormire, affrontare il parrucchiere e il dentista.
Esse ritengono nobile e professionale interessarsi di queste mansioni, un tempo ritenute lontane dai compiti propri della scuola, e hanno interiorizzato il concetto che ad ogni allievo bisogna dare ciò di cui primariamente ha bisogno: nel caso di allievi con disabilità, la tolleranza delle attività della vita quotidiana prima e l’autonomia nello svolgimento delle stesse poi.
Il dottor Stefano Palazzi, che ha lavorato otto anni in Inghilterra, mi diceva che là i veri esperti di autismo sono gli insegnanti. Mi pare che anche in Italia siamo su questa strada.
Medico specialista e responsabile della Segreteria del Comitato Scientifico dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@autismo33.it.
Articoli Correlati
- L’INPS e la diagnosi di autismo: doverosi approfondimenti È una materia decisamente complessa, quella riguardante i criteri diagnostici da adottare per i disturbi dello spettro autistico, e le classificazioni internazionali via via adottate nel corso dei decenni hanno…
- Violenza sulle donne con disabilità e comunicazione distorta Per una donna con disabilità non sempre è così facile chiedere aiuto in caso di violenze. Se si parla poi di disabilità intellettiva, una comunicazione distorta potrebbe significare non rilevare…
- L’autismo e l’integrazione tra Sanità, Scuola, Sociale e Famiglia Formazione permanente, per qualificare insieme operatori e familiari, basandosi su ipotesi scientificamente fondate e su un altro versante investimenti adeguati sulla ricerca, perché essendo l’autismo una condizione biologica, se si…