La FISH e l’annuncio di un “Codice delle disabilità”

«Pur apprezzando ogni prospettiva volta a rilanciare i diritti umani delle persone con disabilità, ci permettiamo di ricordare che la relativa Convenzione ONU è stata ratificata nel 2009 dal nostro Paese e rappresenta già il caposaldo e il riferimento per qualsiasi politica e produzione normativa che con quella devono essere congruenti»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH, commentando l’annuncio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di voler promuovere un “Codice delle disabilità” in cui concentrare tutte le norme in materia
Giuseppe Conte
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

«Pur apprezzando ogni prospettiva volta a rilanciare i diritti umani delle persone con disabilità, ci permettiamo di ricordare che la relativa Convenzione ONU è stata ratificata nel 2009 dal nostro Paese [Legge 18/09, N.d.R.] e rappresenta già il caposaldo e il riferimento per qualsiasi politica e produzione normativa che con quella devono essere congruenti. La stessa Convenzione prevede anche il coinvolgimento diretto delle organizzazioni delle persone con disabilità – Nulla su di Noi, senza di Noi nelle decisioni e nelle politiche che le riguardano».
Così Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commenta l’annuncio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte – avvenuto pur senza ancora alcuna definizione degli aspetti operativi – di voler promuovere un “Codice delle disabilità” in cui concentrare tutte le norme in materia.
Su tale ipotesi, il sottosegretario alla Famiglia e alle Disabilità Vincenzo Zoccano ha confermato che vi è stata una preliminare condivisione, fornendo anche i primi dettagli, secondo i quali pare che non si tratterà solo e non tanto di un testo unico, quanto di uno strumento normativo che investirà nuovi ambiti (caregiver, revisione dell’ISEE-Indicatore della Situazione Economica Equivalente ecc.), introducendo nuovi benefìci e razionalizzandone altri.

I timori della FISH riguardano poi anche i tempi per l’elaborazione di un atto verosimilmente ponderoso e complesso, ciò che secondo la Federazione potrebbe incidere sulle contestuali necessità e urgenze che appaiono improcrastinabili.
«Mentre attendiamo e collaboriamo alla stesura di questo “Codice” – sottolinea a tal proposito Falabella – dopo averne compreso senso e perimetro, dovrebbe essere tuttavia reso operativo il Secondo Programma di Azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità (Decreto del Presidente della Repubblica del 12 ottobre 2017), ampio e condiviso documento che dovrebbe orientare le politiche e i servizi per le persone con disabilità. E questa è una competenza innanzitutto del Governo cui spetta di assumerne una regia propulsiva. Su questo attendiamo un segnale formale e concreto, che al momento non abbiamo ancora raccolto».
«E a ben vedere – aggiunge il Presidente della FISH – ci sarebbero anche le prospettive avanzate dal Contratto di Governo che attendono di essere messe in cantiere, ad iniziare dall’aumento delle pensioni agli invalidi civili. Anche per questo beneficio ci auguriamo non si debba attendere il licenziamento finale del “Codice”».

«Lo scenario politico e istituzionale, fluido e incerto – annota in conclusione la FISH – richiede un quotidiano e costante monitoraggio sulle iniziative di Governo, nel suo complesso e a livello dei singoli Ministeri, e sull’attività parlamentare. È per fronteggiare questa necessità politica che la nostra Giunta Nazionale ha costituito nei giorni scorsi una specifica task force, per strutturare, ottimizzare e rendere ancora più tempestive le proprie iniziative e proposte». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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