Un accordo è stato raggiunto nelle scorse settimane tra Sergio Muzzolon – persona cieca, iscritta all’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), affiancata da anni, per gli spostamenti quotidiani, dal fedele Fuego, splendido esemplare di labrador bianco – e Dana Alexandra Popescu, oculista in servizio presso l’ASL di Torino.
La vicenda in questione – segnalata a suo tempo anche dal nostro giornale – risale a circa otto mesi fa, quando Muzzolon si era recato presso l’ambulatorio medico di Via Monginevro, 130 a Torino, per alcune visite, accompagnato, come d’abitudine, dall’amico a quattro zampe, forte della consapevolezza che per legge i cani guida possono andare ovunque, luoghi di cura compresi. Giunto però in sala d’attesa, per ben due volte era stato respinto dall’oculista, con le parole: «Qui il cane non entra entra»!
Ne era nata un’accesa controversia, che aveva visto Muzzolon, sicuro di avere subìto un’inaccettabile discriminazione, sporgere denuncia all’autorità giudiziaria e rivolgersi a un legale.
Recentemente, dunque, le parti hanno raggiunto un accordo transattivo e la dottoressa Popescu, sinceramente dispiaciuta per l’accaduto, ha scritto una propria lettera di scuse, con la quale ha ammesso di non essere riuscita a gestire nel modo giusto la vicenda. Si è dichiarata anche disponibile a riconoscere un risarcimento morale.
Scuse accettate. Ma c’è di più. «Non è mai stata mia intenzione lucrare sull’accaduto – ha dichiarato Muzzolon – e per questo ho chiesto all’oculista di devolvere l’equivalente del mio risarcimento all’UICI di Torino». Dal canto suo, l’Associazione lo impiegherà per acquistare ausili informatici e materiali didattici da destinare agli alunni con disabilità visiva.
«Siamo felici che le parti abbiano trovato un accordo e ringraziamo il nostro amico Sergio per la generosità – commenta Franco Lepore, presidente dell’UICI Torino e avvocato, che ha anche assistito legalmente Muzzolon -, ma anche al di là del caso singolo, desideriamo ribadire ancora una volta che la normativa riguardante i cani guida è molto chiara. In base alla Legge 37/74, successivamente integrata e modificata dalla Legge 376/88 e dalla Legge 60/06, la persona cieca ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico e in tutti gli esercizi aperti al pubblico. Chi non rispetta la legge è punibile con una sanzione amministrativa pecuniaria».
«Penso che in Italia i casi di discriminazione come quello che ho subìto io siano ancora troppi – conclude Muzzolon – e spero che la mia vicenda serva a sensibilizzare l’opinione pubblica sul rispetto dei cani guida, che sono “gli occhi di chi non vede” e che, per questo, non dovrebbero mai essere allontanati dal disabile visivo che accompagnano. Le Leggi sono fondamentali, ma poi servono l’educazione culturale e il buon senso necessario a comprendere le esigenze degli altri». (L.M. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa UICI Torino (Lorenzo Montanaro), ufficio.stampa@uictorino.it.
Delle battaglie per il diritto all’accesso dei cani guida – condotte con forza, oltreché dall’UICI, anche dall’Associazione Blindsight Project – il nostro giornale si è occupato molto spesso in questi anni. Nella colonnina a destra del nostro articolo intitolato A scuola con il cane guida (a questo link), elenchiamo i contributi da noi pubblicati su questo tema negli ultimi anni.
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