«Abbiamo innanzitutto evidenziato al Presidente del Consiglio che esiste già un dettagliato Programma di Azione sulla disabilità, approvato con Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) nell’ottobre dello scorso anno. Esso costituisce il risultato di un’elaborazione comune di organizzazioni delle persone con disabilità, Ministeri, Regioni, Istituzioni Pubbliche, che si sono confrontate con impegno per due anni, all’interno dell’Osservatorio Nazionale sulla Disabilità, con l’obiettivo di attuare anche in Italia la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. È un documento che reca una serie di indicazioni operative (linee di azione e azioni specifiche) su moltissimi àmbiti che interessano direttamente o indirettamente la qualità della vita delle persone con disabilità: dalla revisione dei criteri per il riconoscimento della stessa, alla vita indipendente, alla salute, al lavoro, allo studio e alla mobilità e altri aspetti. Abbiamo dunque chiesto al Presidente del Consiglio di riprendere quel Programma e che il Governo assuma un ruolo centrale per la sua reale attuazione, rilanciando al contempo i lavori e la collaborazione dell’Osservatorio Nazionale. Quest’ultimo, infatti, va sicuramente riattivato quanto prima, tanto più vista la vocazione del nuovo Ministero per la Famiglia e le Disabilità. Il ruolo di raccordo fra i Ministeri e le Istituzioni che esso ricerca può essere ben supportato dall’Osservatorio».
Lo dichiara Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), riportando i principali contenuti dell’incontro avuto dalla stessa FISH e dalla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla presenza anche del sottosegretario al Ministero per la Famiglia e le Disabilità Vincenzo Zoccano, con l’obiettivo di fare il punto sui temi più urgenti riguardanti le politiche per la disabilità.
Oltre alla richiesta di riprendere il Programma di Azione Biennale, le Federazioni hanno richiamato altre questioni ritenute urgenti e centrali, a partire dal tema dell’inclusione lavorativa, rispetto al quale mancano ancora all’appello alcuni provvedimenti (linee guida e banca dati) e un ruolo maggiormente efficace dei nuovi Servizi per l’Impiego.
E collegato al problema della mancata occupazione, vi è anche l’aspetto grave della povertà e dell’impoverimento di cui la disabilità è uno dei primi determinanti.
«Nell’imminenza dell’elaborazione della nuova Legge di Bilancio – riferisce ancora Falabella -, abbiamo sollecitato un adeguato finanziamento del Fondo per il “Dopo di Noi”, del Fondo per la Non Autosufficienza e di quello per le Politiche Sociali. Abbiamo ribadito però la necessità di un adeguato monitoraggio e di una verifica sull’impiego reale ed efficace di questi Fondi. In particolare sulla Non Autosufficienza sarebbe più che opportuno delineare un Piano e Livelli Essenziali, in modo tale da evitare disparità territoriali quanto mai evidenti».
Come viene evidenziato in una nota della FISH, «vi sono anche àmbiti che necessitano di una specifica azione normativa di sistema: è ad esempio il tema dei progetti di vita indipendente, che dovrebbero uscire dallo sperimentalismo, e dei caregiver familiari, su cui le nostre Federazioni chiedono una norma che non sia al ribasso (solo indicazioni di principio), ma che garantisca tutele e diritti certi».
«Abbiamo ribadito inoltre – ricorda il Presidente della FISH – la nostra contrarietà sullo stato di applicazione dei LEA Sanitari (Livelli Essenziali di Assistenza). A quasi due anni di distanza, infatti, molte parti dei LEA risultano ancora disattese o solo parzialmente attuate. In particolare i ritardi più significativi riguardano proprio le prestazioni protesiche, cioè quegli ausili che riguardano sia la quotidianità di molte persone che la loro autonomia personale. Occorre intervenire, anche economicamente, e rimuovere queste lacune».
E da ultima, ma non certo ultima, la questione dell’inclusione scolastica e in particolare alcuni problemi ancora presenti, connessi soprattutto alle risorse o alla loro corretta allocazione.
«La riforma delle Province – sottolinea Falabella – conserva ancora alcune ombre nella distribuzione di alcune competenze; si pensi al trasporto scolastico e agli assistenti educativi e alla comunicazione. Queste incertezze sono state affrontate e risolte temporaneamente con finanziamenti statali spesso frutto di emendamenti sul filo di lana di Leggi di Bilancio o di altri provvedimenti. La questione, invece, va affrontata in modo determinato una volta per tutte».
Si è trattato, in conclusione, di un incontro molto denso di elementi, meritevoli di approfondimenti possibili solo se vi saranno realmente gli spazi e le occasioni. «Da parte del presidente del Consiglio – commenta in tal senso Falabella – abbiamo raccolto attenzione verso le istanze presentate e l’intento di affrontarle progressivamente anche nel quadro del programma del Governo nella sua interezza e dei singoli Ministeri per le loro relative competenze, in particolare con il Ministero per la Famiglia e le Disabilità». (S.B.)
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