Il 10 settembre scorso ci ha lasciati Kalle Könkkölä. Conosciuto in tutto il mondo per le tante iniziative che ha promosso, in Italia è noto prevalentemente da parte di chi si occupa della tutela dei diritti a livello internazionale.
Nato in Finlandia, Könkkölä è stato la prima e unica persona con disabilità eletta al Parlamento finlandese nel Partito dei Verdi. La sua storia è un insieme di impegni nazionali e internazionali, che ha saputo coniugare in maniera appropriata.
Fondatore dell’Associazione Treshold (“Soglia”), ha avviato le prime campagne per tutelare i diritti umani delle persone con disabilità. Il suo percorso è stato un insieme di conquiste personali e di attività operative. Per dirne una, è stato il primo conducente che ha guidato il suo pulmino dalla sua sedia a rotelle attraverso un joystick. Ha introdotto inoltre i princìpi della vita indipendente nel suo Paese, facendo riconoscere un budget autogestito e la scelte del proprio assistente personale per ventiquattr’ore su ventiquattro.
Divenuto presidente europeo di DPI (Disabled Peoples’ International) e poi presidente mondiale della medesima organizzazione, ho avuto l’opportunità di incontrarlo per la prima volta a Roma nel 1989, durante un convegno internazionale sulla vita indipendente, organizzato da Teresa Serra, dirigente dell’Associazione AIAS.
Gioviale, ironico e pungente, Kalle aveva una grande capacità comunicativa, usando parole semplici e dirette. Per me che lo incontravo senza conoscerlo aveva l’aspetto di un troll, gli esseri del bosco che infestano le fiabe dei Paesi scandinavi. Con il suo volto rubizzo, il corpo minuto, si rendeva subito simpatico, esprimendosi con un linguaggio quasi da senso comune. Aveva però molto chiara la discriminazione vissuta da persone come lui. Mi è rimasta impressa una sua frase che spiegava efficacemente cosa sono i diritti umani delle persone con disabilità: «Voi fate pipì quando volete, io quando posso!».
Si muoveva sulla sua carrozzina elettrica e si serviva di un respiratore artificiale necessario alla sua sopravvivenza, apparecchio che quando si spostava da Helsinki per percorsi lunghi con la sua autovettura, caricava alle stazioni di servizio; oppure, durante i convegni e le riunioni, lo attaccava alla prima presa elettrica disponibile.
A lui si deve la nascita dell’ENIL (European Network on Independent Living). Nel 1989, infatti, con la collaborazione del gruppo dei Verdi all’Europarlamento di Strasburgo, organizzò la prima riunione europea sul tema, a cui chi scrive partecipò, dove si decise appunto di costituire l’ENIL. Nomi che allora erano sconosciuti, come Adolf Ratzka, Dinah Radtke, Jean-Luc Simon, sono oggi leader riconosciuti del movimento mondiale.
Sotto la scuola di Könkkölä sono cresciuti/e tanti/e giovani leader, cui lui affidava responsabilità, sostenendone lo sviluppo di competenze e capacità.
A lui si deve l’opera pioniera delle organizzazioni di persone con disabilità nazionali ed europee nel campo della cooperazione internazionale e degli aiuti umanitari inclusivi rivolti alle persone con disabilità. Infatti, prima attraverso la cooperazione con l’Agenzia Finlandese di Cooperazione allo Sviluppo, poi attraverso la Fondazione Abilis, da lui stesso creata, viaggiava in Paesi dove l’accessibilità era estremamente problematica. A tal proposito, mi è capitato di incontrare leader del movimento delle persone con disabilità, che nei posti più remoti del mondo mi parlavano di lui.
Negli ultimi anni Abilis, che finanziava progetti a beneficio delle associazioni di persone con disabilità dei Paesi in cerca di sviluppo, era in grado di mobilitare, per quegli stessi progetti, cifre dell’ordine di un milione di euro.
Proprio la settimana prima della sua morte, trovandomi in Finlandia per un progetto europeo, gli avevo scritto che volevo incontrarlo, per promuovere un’iniziativa delle associazioni per una maggiore partecipazione delle stesse all’interno delle prossime linee guida per l’inclusione delle persone con disabilità negli interventi umanitari e di emergenza. Mi aveva risposto ad un’e-mail e avevamo fissato anche un appuntamento; poi mi aveva scritto che era ammalato e che non potevamo incontrarci. Due giorni dopo ci ha lasciati.
Kalle rappresenta uno degli esempi più alti di leadership mondiali sui diritti delle persone con disabilità. Nato in un momento in cui queste persone venivano segregate, impoverite e cancellate dalla società, ha contribuito a cambiare il modo di vederci e valutarci. Amatissimo in Finlandia e nel mondo, è una testimonianza straordinaria di quale grande contributo possano dare le persone con disabilità. Grazie Kalle!
Componente del Consiglio Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International).
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