Scuola: peggio di quanto si temeva

Ben 1.600 famiglie con bimbi e ragazzi con disabilità hanno già risposto al sondaggio lanciato qualche settimana fa dalla Federazione FISH, per comprendere al meglio quale fosse realmente la qualità dell’inclusione scolastica. Ebbene, il 41% di quelle famiglie ha denunciato la mancanza della figura del sostegno e tra esse il 30% ha dichiarato anche di essere stato invitato a non portare a scuola il proprio figlio o di ridurne la frequenza, «il che – secondo Vincenzo Falabella, presidente della FISH – impone la necessità di un confronto immediato con il Ministro dell’Istruzione»

Bimba di spalle alla lavagnaUn paio di settimane fa, come avevamo ampiamente riferito, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) aveva lanciato un sondaggio, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico, per comprendere al meglio quale fosse la qualità dell’inclusione scolastica, direttamente dalle famiglie con bimbi e ragazzi con disabilità. Già le precedenti segnalazioni ricevute dalla Federazione, infatti, erano apparse a dir poco inquietanti, parlando di ritardi nell’assegnazione di insegnanti di sostegno, di assenza di assistenti all’educazione o alla comunicazione, di lacune nell’assistenza igienica e materiale e di altri elementi ancora che si ripercuotano negativamente sulla frequenza scolastica.

Ebbene, i primi dati sono arrivati, con la risposta alla FISH di ben 1.600 famiglie, ovvero di un campione abbastanza significativo. Di quelle famiglie, dunque, il 41% ha denunciato la mancanza della figura del sostegno, tra le quali il 30% ha dichiarato anche di essere stato invitato a non portare a scuola il proprio figlio o di ridurne la frequenza.
Altro dato assai preoccupante, quello relativo alla reale specializzazione degli insegnanti di sostegno assegnati: solo il 30% risultava in possesso, secondo le famiglie, dei relativi titoli.

«È uno scenario ancora più preoccupante di quanto già non temessimo – commenta Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH – il che impone la necessità di un confronto immediato con il Ministro dell’Istruzione, anche alla luce di vari rumors, che ci auguriamo infondati, secondo i quali sarebbe in vista un possibile intervento per la mobilità degli insegnanti di sostegno, causando altri disagi a migliaia di studenti e studentesse con disabilità, ulteriore ostacolo al diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione. Continueremo pertanto a sollecitare l’attuazione dei Decreti Applicativi della Legge sulla cosiddetta Buona Scuola [Legge 107/15, N.d.R.], rimarcando che i diritti dei docenti sono finalizzati alla realizzazione e tutela dei diritti degli studenti con disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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