Un aiuto in più per chi soffre di un disturbo specifico di apprendimento come la dislessia (se ne legga ampiamente nel box in calce) arriva da DiXtop, una nuova applicazione (app) per supporti mobili (smartphone e tablet), pensata appunto per prevenire e limitare gli effetti della dislessia.
Si tratta di un gioco competitivo strutturato per stimolare nel bimbo in età prescolare lo sviluppo di processi mentali che favoriscano l’apprendimento delle sillabe più colpite dalla dislessia. In tal modo, il bimbo stesso, mentre si diverte e si impegna per vincere la partita, impara al tempo stesso a riconoscere e a pronunciare le sillabe evitando la noia e il timore di sbagliare, ovvero gli elementi emozionali che maggiormente ne penalizzano l’apprendimento.
«Il percorso concettuale che ha condotto alla realizzazione del gioco – afferma Luigi Colombo, ideatore dell’applicazione – utilizza assunti di base condivisi dalla stragrande maggioranza delle correnti di pensiero e teorie psicologiche e neurologiche. DiXtop è studiato per potenziare lo sviluppo cerebrale del bambino che apprende in modo inconsapevole ad associare alla sillaba visiva il suono corretto e a pronunciarlo. La scommessa è che quando il bambino ritroverà le sillabe nel suo percorso scolastico, il suo cervello le sappia rievocare spontaneamente e quindi riconoscerle». (S.B.)
Ringraziamo «ComunicatiStampa.net» per la collaborazione.
La app DixTop è disponibile su Apple Store (a questo link) e su GooglePlay (a questo link).
La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici di apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
Altri DSA sono la disortografia (difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici, confondendo il suono delle lettere), la disgrafia (grafia spesso illeggibile, pressione eccessiva sul foglio e scarso rispetto degli spazi sul foglio stesso) e la discalculia (difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici).