«Oggi molte persone con sindrome di Down sono in grado di autorappresentarsi, di lavorare, di esprimere la loro opinione, ma esistono ancora tanti stereotipi. Vogliamo che questo tour dia loro spazio per incontrare la gente e condividere risate, scoperte, tempo per conoscersi meglio. Sicuramente in questi quarant’anni abbiamo fatto tanta strada, ma ci sono ancora situazioni tali per cui non si ha la stessa disabilità se si ha la sindrome di Down in un luogo o nell’altro».
A dirlo è Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’AIPD, l’Associazione Italiana Persone Down che in questo 2019, per festeggiare il proprio quarantennale, ha deciso di promuovere un’iniziativa davvero interessante e di sicuro impatto.
Si tratta del DownTour, per il quale nemmeno le date di partenza e di arrivo saranno casuali: la prima, infatti, coinciderà con la giornata di domani, 21 marzo, a Roma, che sarà la Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down, mentre la seconda sarà sempre nella Capitale, il 13 ottobre, Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down. Nel mezzo ben 37 tappe (a questo link è disponibile il calendario completo), vissute da un camper con un equipaggio che in ognuna di esse cambierà, ma che sarà sempre composto da due persone con sindrome di Down, un operatore e un familiare.
«Sarà un viaggio innanzitutto per “mostrarsi” – spiegano dall’AIPD – visto che in quarant’anni soprattutto questo è cambiato: se prima la sindrome di Down non si vedeva, perché le persone restavano chiuse in casa, oggi queste si incontrano facilmente nelle strade, sui mezzi pubblici, a scuola e anche nei luoghi di lavoro. Perché le persone “con un cromosoma in più” non devono avere neanche un’opportunità in meno, ma devono poter esercitare la propria autonomia e le proprie potenzialità. È quello che ripetiamo dal 1979 e che oggi vogliamo ribadire, in occasione di questa importante ricorrenza, portando in giro per l’Italia questo camper dell’inclusione».
Ogni tappa del DownTour, dunque, sarà un incontro e uno scambio di informazioni e di esperienze, ma anche un momento di socialità e convivialità. In ogni città in cui sosterà, infatti, il camper con il suo equipaggio animerà almeno un evento sul territorio: una dimostrazione sportiva, un evento gastronomico, una conferenza, una testimonianza di vita. E le persone con sindrome di Down della località ospitante – sostenute dalla sede AIPD di riferimento – integreranno con propri interventi l’azione degli ospiti e li porteranno a conoscere la città ed il territorio circostante.
Il veicolo, inoltre, stazionerà in zone centrali e molto frequentate, dove distribuirà materiale informativo e sarà a disposizione di chiunque vorrà conoscere più da vicino il mondo che esso rappresenterà. Non ultimo, si tratterà anche di un’occasione per raccogliere fondi a sostegno dell’Associazione, poiché a fronte di una libera donazione, verrà distribuito un gadget ricordo dell’iniziativa.
Dulcis in fundo, il diario di testi e immagini che i diversi equipaggi del camper elaboreranno, , tappa dopo tappa, verrà consegnato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presso il Palazzo del Quirinale che ormai da vent’anni accoglie le persone dell’AIPD per tirocini di formazione al lavoro.
«Questo viaggio in camper lungo sei mesi – concludono dall’AIPD – vuole promuovere la piena inclusione sociale delle persone con sindrome di Down e la loro partecipazione alla cittadinanza attiva, ma anche favorire una maggiore consapevolezza e capacità di autorappresentarsi delle stesse persone con sindrome di Down e delle loro famiglie. Intende inoltre sensibilizzare l’opinione pubblica, sia attraverso le iniziative locali sia attraverso la campagna mediatica nazionale che accompagnerà il tour. Servirà infine anche a mostrare i volti, le storie e le capacità delle persone con sindrome di Down, in coerenza con l’impegno e il lavoro che da quarant’anni la nostra Associazione porta avanti».
Da segnalare, in conclusione, che ad offrire il loro supporto al DownTour sono già state la Casa Editrice Erickson, la Creative Factory Frognroll, l’Associazione Italiana Chef e l’Italian Chef Academy. (S.B.)
Quarant’anni anni di AIPD
L’Associazione Italiana Persone Down – che aderisce alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – è nata il 2 gennaio 1979 a Roma da un piccolo gruppo di famiglie, con il nome di ABD (Associazione Bambini Down).
Nel 1982 a Viterbo si è formata la prima Sezione territoriale, mentre oggi le Sezioni sono diventate 52, estese su tutto il territorio nazionale, dal Trentino Alto Adige alla Sicilia. L’ultima è stata aperta proprio in queste settimane a Tempio Pausania, in Sardegna. La sede nazionale è a Roma.
Sin dall’inizio, l’obiettivo dell’Associazione è stato quello di “portare allo scoperto” la sindrome di Down, che alla fine degli Anni Settanta era ancora per lo più nascosta e invisibile. Sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti, dunque, ma anche sulle potenzialità delle persone con sindrome di Down è stato il filo conduttore di questa storia lunga quarant’anni.
Accompagnare queste persone nello sviluppo delle loro potenzialità, offrendo loro strumenti, capacità e opportunità: è questo il lavoro che ogni giorno si svolge dentro le 52 sedi dell’associazione.
«È grazie allo sforzo delle famiglie, dei volontari e degli operatori – sottolinea Paolo Virgilio Grillo, attuale presidente nazionale dell’AIPD – ma soprattutto delle persone con sindrome di Down, che siamo arrivati fin qui. Ma ancora vediamo di fronte a noi molti obiettivi possibili e necessari. E penso soprattutto ai bisogni degli adulti, dei più gravi e degli stranieri, che rappresentano le nostre emergenze oggi».
Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile il calendario completo del DownTour. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampaaipd@gmail.com.
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