Un vero capolavoro di ingegneria… peccato che discrimini!

di Nunzia Coppedé*
«Inaugurato nei giorni scorsi, il Planetario “Giovan Battista Amico” di Cosenza - denuncia Nunzia Coppedé - è un capolavoro di ingegneria innovativa, ma è anche un “capolavoro di discriminazione” delle persone con disabilità. Ancora una volta, infatti, assistiamo alla realizzazione di un’opera nuova, compiuta con i soldi di tutti, in cui non sono stati rispettati i princìpi di uguaglianza, pari opportunità, autonomia, accessibilità, dignità e progettazione universale, enunciati dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che da dieci anni è Legge dello Stato Italiano»
Cosenza, Planetario "Giovan Battista Amico"
Il nuovo Planetario “Giovan Battista Amico” di Cosenza, inaugurato nei giorni scorsi

Abbiamo appreso dalla stampa e dai social network, nonché dallo stesso sito del Comune di Cosenza, delle problematiche relative all’accessibilità del nuovo Planetario “Giovan Battista Amico”, inaugurato il 6 aprile scorso a Cosenza.

Anche a noi sarebbe piaciuto festeggiare con il Sindaco e con l’Amministrazione Comunale di Cosenza il taglio del nastro per inaugurare questa struttura, vero capolavoro di ingegneria innovativa, atteso da circa vent’anni dai Cosentini e, perché no, dai Calabresi, per godersi lo spettacolo dedicato all’Universo e ai corpi celesti, con una dedica speciale alla Luna, nel cinquantesimo anniversario dello sbarco sul nostro satellite. Ma sembra che quel capolavoro di ingegneria appena realizzato sia già fuorilegge!
Infatti, il viaggio con il naso all’insù, dal nostro cielo a quello dell’emisfero australe, dalla volta stellata che possiamo ammirare oggi a quella che si mostrava ai nostri antenati, è lo spettacolo (o meglio, uno degli spettacoli), che il Planetario “Giovan Battista Amico” offrirà ai suoi visitatori, rigorosamente persone non disabili oppure disponibili a farsi portare con il montascale improvvisato all’ultimo momento, noto come “Scoiattolo”.

Questo capolavoro di ingegneria innovativa, dunque, è anche un “capolavoro di discriminazione” delle persone con disabilità e questo accade nell’anno 2019.
Con amarezza e indignazione, abbiamo appreso ancora una volta – pur esistendo in Italia un’eloquente legislazione in materia – della realizzazione di un’opera nuova compiuta con i soldi di tutti in cui non sono stati rispettati i princìpi di uguaglianza, non discriminazione, pari opportunità, autonomia, accessibilità, dignità e progettazione universale; princìpi enunciati nell’articolo 3, e poi ribaditi ed esplicati negli articoli 4, 5, 9 e 20 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, recepita dall’Italia con la Legge 18/09 e pertanto Legge dello Stato!

Tutto ciò è grave perché denota – oltre che la mancanza, in sede di progettazione, del rispetto del principio della progettazione universale, testé richiamato, attraverso l’uso di strumenti idonei, quali ascensori/elevatori – il mancato rispetto del diritto della persona con disabilità a muoversi e fruire degli spazi e dei servizi in piena autonomia e sicurezza.
Come FISH Calabria, dunque, denunciamo la mancata applicazione delle Leggi vigenti e chiediamo soluzioni tecniche immediate, idonee e all’altezza della situazione, alfine di consentire pari diritti e non discriminazione a tutti, persone con disabilità e non.

Presidente della FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

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