Gli aspetti religiosi nei percorsi di cura

Una pastora valdese, un monsignore, un rabbino, un monaco buddista e un intellettuale musulmano, tutti intorno a un tavolo, per dialogare con sanitari e cittadini sulla necessità di prestare attenzione agli aspetti religiosi nei percorsi di cura e su come comportarsi con i pazienti, a seconda che siano essi cristiani, islamici, ebrei o buddisti. Accadrà il 15 aprile, all’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano, con l’interessante incontro intitolato “Accompagnamento della persona sofferente e della famiglia nell’Assistenza Sanitaria nelle tre religioni monoteiste e nella spiritualità buddhista”

Mano di paziente e mano di operatore sanitarioUna pastora valdese, un monsignore, un rabbino, un monaco buddista e un intellettuale musulmano siederanno intorno a un tavolo all’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Gaetano Pini-CTO di Milano, per dialogare con il personale sanitario e i cittadini sulla necessità di prestare attenzione agli aspetti religiosi nei percorsi di cura.
Accadrà nel pomeriggio del 15 aprile, con l’interessante incontro intitolato Accompagnamento della persona sofferente e della famiglia nell’Assistenza Sanitaria nelle tre religioni monoteiste e nella spiritualità buddhista, organizzato dalla Cappellania e dall’Ufficio Formazione dell’ASST Gaetano Pini-CTO e dalle Associazioni AILS (Associazione Italiana Lotta alla Sclerodermia) e ALOMAR (Associazione Lombarda Malati Reumatici), in collaborazione con il Gruppo Insieme per prenderci cura – nato dall’incontro di realtà sanitarie e religiose – con il Collegio degli Infermieri IPASVI di Milano-Lodi-Monza e Brianza, oltreché con la Biblioteca Ambrosiana, l’Associazione Medica Ebraica e la Comunità Religiosa Islamica Italiana.

«Prendersi cura dei pazienti – spiegano dall’ASST Gaetano Pini-CTO – significa occuparsi della persona, in tutti i suoi aspetti, anche quelli religiosi. Ecco perché abbiamo deciso di tenere questo corso di formazione, che rilascia crediti ECM rivolto al personale sanitario, ma che è anche un incontro aperto a tutta la popolazione, riunendo rappresentanti di diverse religioni, per dialogare con sanitari e cittadini e spiegare come prendersi cura dei pazienti, a seconda che siano essi cristiani, islamici, ebrei o buddisti».

Dopo i saluti di Francesco Laurelli, direttore generale della struttura ospitante e organizzatrice, interverranno dunque Rav Alfonso Arbib, rabbino capo della Comunità Ebraica di Milano; Daniela Di Carlo, pastora valdese; Abd al-Sabur Turrini, direttore generale della Comunità Religiosa Islamica Italiana (Coreis); Tenzin Khentse, venerabile monaco buddista di tradizione tibetana; monsignor Pierfrancesco Fumagalli, dottore della Biblioteca Ambrosiana.
«Spesso – sottolinea don Simone, cappellano dell’ASST Gaetano Pini-CTO – troviamo nella stessa stanza ammalati e famiglie di religioni diverse che si trovano a convivere per il periodo di degenza nello stesso ambiente. Trovo per questo importante aiutare il personale sanitario a capire come prendersi cura delle persone nel loro complesso e a imparare a fare da ponte tra le diverse religioni, ciascuna con le proprie specificità e implicazioni anche nella cura delle patologie, nel segno dell’integrazione».

Per l’ASST Gaetano Pini-CTO, parteciperanno il direttore sanitario Valentino Lembo, e la coordinatrice infermieristica dell’Unità Operativa Complessa di Ortopedia Oncologica, Natalina Carè.
«Il ruolo del medico – sottolinea Lembo – è quello di prendersi cura della persona sotto ogni aspetto, anche quello spirituale. Ricevere il giusto conforto, infatti, aiuta i malati e le loro famiglie ad affrontare i percorsi di cura con maggior vigore».
«Quando un paziente è affetto da una malattia terminale – dichiara dal canto suo Carè egli subisce una serie di traumi che influiscono sullo stato fisico, emotivo e sulla salute spirituale. Si domanda: cosa ho fatto per meritarmi questo? Perché mi sta succedendo? In situazioni come queste non sono gli input fisici che aiuteranno il paziente a trovare la pace, ma l’unione a livello spirituale. Per questo è importante nell’assistenza infermieristica stabilire una relazione di aiuto che tenga conto delle necessità più spirituali e profonde dell’essere umano, quali il bisogno di riposo, pace, ascolto e dignità. La cura spirituale è elemento fondamentale nel concetto di cura olistica e incentrata sulla persona».

Da ricordare infine che interverranno per l’occasione anche Alberto Scanni e Alberto Cozzi dell’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani); Chiara Ferrero del Gruppo Insieme per prenderci cura; Antonio Angelucci, docente  dell’Università dell’Insubria; Stefano Ronca, consigliere dell’Ordine Professioni Infermieristiche; Massimo Leone della Comunità di Sant’Egidio. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa ASST Gaetano Pini-CTO di Milano (Elisabetta De Luca), elisabetta.deluca@asst-pini-cto.it.

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