«Cerchiamo qualcuno, anche un artigiano, che abbia voglia di studiare il caso di nostro figlio e si applichi per costruire una sdraio delle misure giuste, che gli consentano di poter fare la doccia».
Ben volentieri lanciamo l’appello proveniente da Alessandra e Massimo Bravi, che oltre a risolvere il problema della loro famiglia, potrebbe anche aprire la strada alla realizzazione di un ausilio utile per molte altre persone.
«Nostro figlio – spiegano i genitori di Jacopo – pesa 100 chili per un metro e settanta di altezza e per consentirgli di fare la doccia, utilizziamo ora un ausilio che può reggere solamente 36 chili, con tutti i gravi rischi del caso. Secondo il medico prescrittore del Servizio Sanitario Nazionale, non esistono ausili che possano reggere oltre gli 85 chili di peso. Ma allora come può riuscire Jacopo a fare la doccia in sicurezza? Lanciamo pertanto l’appello ad artigiani, piccole ditte, singoli ingegneri, designer: oggi, con tutte le tecnologie applicate alle varie discipline (ad esempio la stampa in 3d), siamo sicuri che non esista la possibilità di costruire velocemente la sdraio che ci serve?».
Non è trascurabile nemmeno il rilevo conclusivo di Alessandra e Massimo, che sottolineano come «la maggior parte degli ausili derivino proprio dalle intuizioni dei familiari o dalle stesse persone con disabilità, che dovendo necessariamente usare o fare azioni, devono ingegnarsi in base alle loro esigenze per riuscire a compiere quelle azioni quotidiane che sono di ordinaria amministrazione per le persone normodotate». (S.B.)
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