Chi sono le persone con Asperger? Disabili intellettivi? Persone con un disturbo mentale? Individui bizzarri? O persone che sentono diversamente?
A rispondere a queste domande, in un libro schietto e diretto uscito recentemente (Ecco perché sono Asperger, Erickson), è Paolo Cornaglia Ferraris, ematologo pediatra già noto a suo tempo per il “caso editoriale” costituito dalla sua prima pubblicazione, Camici e pigiami. Le colpe dei medici nel disastro della Sanità Italiana, libro firmato nel 1999 con lo pseudonimo di “Medicus Medicorum”, nel quale descriveva varie anomalie e disfunzioni presenti nel mondo della Sanità Italiana.
«Un Asperger – scrive l’Autore nella sua nuova pubblicazione – può essere paragonato a un daltonico: anziché vedere il verde, il daltonico potrebbe vedere il giallo o l’arancione. I suoi occhi sono diversi, non difettosi. Quello che le persone daltoniche vedono non è necessariamente sbagliato: è unico. Allo stesso modo, gli Asperger vivono una condizione che li induce a pensare e sentire in modo diverso dagli altri. Questo non implica che ci sia qualcosa di sbagliato nelle loro menti, ma solo che hanno un modo di pensare differente. Il fatto che i daltonici siano una minoranza non significa che debbano essere normalizzati e obbligati a vedere il verde, oppure considerati inguaribili. Analogo ragionamento va fatto per gli Asperger».
Ecco perché sono Asperger associa i risultati degli studi di genetica e neuroscienze alla realtà di persone con Asperger, restituendo una panoramica completa sulla sindrome.
Come si scrive ancora nel libro, «gli Asperger non hanno una disabilità intellettiva, rappresentano una minoranza di persone che sentono e pensano diversamente, incapaci di ipocrisie e malizie: persone che la sorte ha voluto diverse. La loro diversità non è una malattia: sfida l’ignoranza e la rigidità sociale, allarga i criteri di inclusione e obbliga a un salto di conoscenze e a una loro ampia diffusione».
Ricordiamo che sempre per i tipi di Erickson Cornaglia Ferraris ha pubblicato negli anni anche Io sento diverso. Cosa pensa un bambino di 10 anni con sindrome di Asperger (2006), dal quale è nata l’omonima collana da lui stesso diretta e Dicono che sono Asperger (2009).
Ne ricordiamo inoltre il breve vademecum pubblicato lo scorso anno, in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Asperger del 18 febbraio, per relazionarsi al meglio con i bambini Asperger, rivolgendosi ai genitori, agli insegnanti, ma in generale a tutti, come stimolo al rispetto e all’inclusione. Un testo, quest’ultimo, pubblicato integralmente anche sulle nostre pagine. (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Algisa Gargano (algisa@mavico.it).
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