«Questo è un libro diverso, non solo perché parla di insegnamenti inconsueti, e non solo perché parla di cose insegnate a persone in situazioni poco consuete»: lo dicono dal Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti di Milano, a proposito di Insegnamenti straordinari, curato da Marco Vincio Masoni, e della presentazione di tale volume in programma per domani, venerdì 29 novembre, presso la Sala Stoppani dell’Istituto dei Ciechi di Milano (Via Vivaio, 7, ore 17-19).
«Durante l’incontro di domani – proseguono dal Gruppo – sentiremo parlare, e poi potremo leggere, di insegnanti che si sono trovati a dover trasmettere conoscenze consuete in modo insolito, o anche conoscenze semplici ma in modi alternativi, studiando e magari dovendosi inventare sistemi divenuti una vera scuola di vita. Sicuramente, leggendo i titoli dei capitoli del libro, siamo incuriositi da un Volare in un carcere minorile o da un Per star bene ti insegno a star male, ma ci sono anche titoli che danno spazio all’insegnamento ai giovani, di Insegnamento di sordità ai sordi. Tutto, dunque, potrebbe già essere interessante di per sé, ma in questo libro c’è anche un percorso di insegnamento che ci riguarda personalmente, riguarda così tanti di noi che potremmo dire quasi di averlo pensato noi, questo capitolo, perché riguarda il nostro baseball».
Si parla naturalmente del baseball per ciechi, disciplina di crescente successo, che sta proseguendo anche il suo cammino per la diffusione (nella versione italiana, denominata Blind Baseball Italian Style) proprio nel Paese che il baseball ha inventato, ovvero gli Stati Uniti, come avevamo ampiamente raccontato qualche tempo fa.
«Quel capitolo – ricordano ancora dall’Associazione milanese – lo ha scritto l’amico Lorenzo Deregni, prima allenatore di baseball nei nostri Thunder’s [i Thunder’s Five Milano, la formazione più titolata d’Italia in questa disciplina, N.d.R.], poi coordinatore del movimento del baseball per ciechi, impegnato soprattutto nella divulgazione all’estero del Blind Baseball Italian Style. Così, con il suo stile graffiante e diretto, Lorenzo racconta la nascita del movimento, le tecniche adottate per adeguare questo gioco straordinario alle capacità dei ciechi e farlo diventare ancora più straordinario. Ma siccome in quel capitolo c’è un po’ di tutti noi che giochiamo o abbiamo almeno una volta assaggiato il baseball per ciechi e non lo abbiamo più dimenticato, ci sembra più che giusto che alla voce di Lorenzo si aggiunga quella di Francesco Cusati, a lungo capitano dei Thunder’s, che ha ora ceduto la fascia di capitano, ma non ha certo ceduto la maglia, che continua a indossare in campo. Sarà lui, domani, a raccontare, insieme a Lorenzo, quello che per noi è stato chiaro dopo poco tempo passato sul diamante [il campo da baseball, N.d.R.], ma che per gli altri, per chi ci guarda da fuori o che non l’ha ancora provato, pare ancora un mistero».
«Il gioco c’è – concludono -, si impara se c’è qualcuno che trova il modo di insegnartelo, proprio come si ribadisce in questo libro. Il gioco ti insegna a vivere, in campo e fuori campo, se c’è qualcuno che non si ferma all’usuale e si incuriosisce del diverso, a volte del difficile, della sfida e dell’impegno, il libro è di chi insegna, e di chi impara. Domani, quindi, sia Deregni – che farà da moderatore per alcuni degli altri autori del volume -, sia Cusati – che sarà il testimonial di tutti noi, daranno voce a tutte le nostre voci». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@gsdnonvedentimilano.org.
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