Preoccupazione viene espressa in una nota sottoscritta dai rispettivi presidenti Andrea Prantoni e Giuliana Gaspari Servidei, da parte delle componenti dell’Emilia Romagna di FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Diabilità) e FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), per quanto denunciato dal Comitato Ferrarese Area Disabili, rispetto al «“tradimento” delle promesse fatte dall’attuale Giunta Comunale di Ferrara sull’Ufficio Benessere Ambientale (UBA)».
«Fortemente voluto dal Comitato Ferrarese, tale Ufficio – come ricordano le Federazioni – è attivo dal 2013 e rappresenta i diritti di oltre 15.000 cittadini con disabilità. È una struttura trasversale a tutti i settori della Pubblica Amministrazione, che in sei anni di lavoro ha sempre garantito un proprio coinvolgimento attivo e di supervisione in tutti i procedimenti e progetti, per la promozione della cultura della “progettazione universale”, finalizzata a garantire la piena inclusione e la tutela dei diritti delle persone con disabilità».
«In più occasioni – viene dunque sottolineato – l’attuale sindaco di Ferrara Alan Fabbri si è impegnato pubblicamente in prima persona e poi assieme ai suoi Assessori a potenziare l’Ufficio Benessere Ambientale, sia nel mese di aprile dello scorso anno, durante la campagna elettorale, sia durante la presentazione del PEBA (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) al Comitato e ancora, in occasione della presentazione della Giunta al Comitato stesso. E tuttavia, nonostante le numerose promesse, dopo nove mesi di amministrazione della nuova Giunta, l’UBA versa oggi in queste condizioni: è stato spostato dal Palazzo Municipale a una zona periferica della città non raggiungibile con i mezzi pubblici; è stato decentrato rispetto agli uffici che con esso si interfacciano quotidianamente (edilizia, commercio, urbanistica ecc.); le risorse umane sono in fase di riduzione per contratti in scadenza che non verranno rinnovati, cosicché presto l’Ufficio sarà composto da una sola persona. In un colpo solo, quindi, sono state azzerate competenze, patrimonio di conoscenza e memoria storica dell’Ufficio, nonostante l’operato di esso abbia portato grandi e soddisfacenti risultati e sia diventato anche un “caso di studio” per l’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), che lo ha definito un’esperienza da replicare nei Comuni italiani».
«In tutto questo – concludono FAND e FISH Emilia Romagna -, non solo il Comitato non è stato consultato, ma ne sono stati ignorati anche i diversi appelli per incontrare le autorità che stanno attuando questi arbitrari cambiamenti. E nemmeno dall’ultimo incontro con il Sindaco, concesso il 7 gennaio scorso, si è ottenuto nulla, se è vero che il Comitato aspetta ancora una risposta che era stata garantita entro il 10 gennaio». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: fandregionale.emiliaromagna@gmail.com; fish.emiliaromagna@gmail.com.