Leggo articoli, presentazioni di vario genere su percorsi culturali per superare il pregiudizio e gli stereotipi che accompagnano l’immagine della persona con disabilità motoria nel mondo della sessualità e dell’erotismo… Ma diciamolo una volta per tutte, chi o cosa ha mai proibito alle persone con disabilità motoria di vivere la propria sessualità, con o senza Amore)?
Non ho mai guardato con pietismo le persone con disabilità motoria, alludendo al fatto che non avessero quel quid in più legato alla sensualità e al fatto di essere desiderabili! Anzi…
Ormai sono una donna adulta e posso quindi svelare di avere avuto una bellissima relazione con un giovane uomo con disabilità motoria. Un’altra volta mi è capitato di prendere una sbandata per uno splendido uomo in sedia a rotelle… Ah, ero già mamma ed ero divorziata.
E quindi, direte voi?
Quindi vorrei che ogni tanto si parlasse del vero dramma esistenziale legato alle persone con disabilità cognitiva e mentale cui è realmente negato anche il mondo della sessualità e dell’eros!
Vorrei che si parlasse delle mamme e dei papà costrette/i a trasformarsi in “accarezzatrici” o “educatori sessuali” o ad accompagnarli da quella “brava signora che lo accoglie in casa per 50 euro”…
Vorrei si parlasse dei caregiver, che oltre all’ordinaria assistenza e cura si occupano anche dell’equilibrio psicologico e ormonale dei loro figli eterni bambini, che non hanno consapevolezza di tutte quelle manifestazioni che si scatenano via via nel loro corpo.
Ci sono disabilità “ingabbiate” e forse bisognerebbe cominciare a renderle libere anche e soprattutto nell’affettività e nella sessualità.
Forse alcuni tratti psicotici e aggressivi scomparirebbero, chissà, e forse altre mamme come me si sentirebbero meno addolorate nel dovere accudire, pulire e rassicurare il proprio figlio che si sente umiliato di fronte al proprio corpo bagnato e agitato…
Presidente dell’Associazione Oltre lo Sguardo.
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