Sono la madre di una bambina con gravissima disabilità e malattia rara, seguita per la riabilitazione alla Fondazione Santa Lucia di Roma. Tale Centro, come tutti quelli del Lazio, resterà aperto perché non ha direttive in merito alla sospensione dei trattamenti. Mi domando quindi, alla luce del Decreto del Presidente del Consiglio emanato ieri, 4 marzo, che dispone la sospensione delle attività didattiche, come sia possibile che non venga fatta menzione di un provvedimento che riguarda questi Centri spesso sovraffollati e stracolmi di bambini con un sistema immunitario compromesso.
E mi domando ancora come ci si possa attenere in questi casi ad osservare la distanza di sicurezza di un metro e il contatto fisico.
Ovviamente io non vi manderò mia figlia, ma il grande problema è che c’è un limite di assenze che, se superato, mette seriamente a rischio i pazienti di dimissione!
Suggerisco quindi al Governo di dare la possibilità alle famiglie di scegliere se mandare o meno i propri figli e nel caso decidessero di tenerli a casa, di non computare queste assenze poiché legate esclusivamente alla tutela della salute dei soggetti più fragili.
Presidente dell’Associazione UniPhelan di Roma.
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