L’autismo e l’importanza di riconoscere e rispondere al personale in divisa

È stata firmata in questi giorni la nuova edizione di un Disciplinare di Collaborazione tra la Prefettura, il Comune, la Questura, i Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Pordenone, con la Fondazione Bambini e Autismo, allo scopo di insegnare alle persone con autismo a riconoscere e rispondere al personale in divisa, mostrando un tesserino identificativo con le generalità, ove è scritto appunto che la persona ha un disturbo dello spettro autistico. Un’iniziativa certamente degna di essere replicata in altri territori del nostro Paese
Giovane con disturbo dello spettro autistico
Un giovane con disturbo dello spettro autistico

È stata firmata in questi giorni la nuova edizione di un Disciplinare di Collaborazione tra la Prefettura, il Comune, la Questura, i Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri  e della Guardia di Finanza di Pordenone, con la Fondazione Bambini e Autismo, allo scopo di insegnare alle persone con autismo a riconoscere e rispondere al personale in divisa (Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale), mostrando un tesserino identificativo in cui sono riportate le generalità e vi è scritto appunto che la persona ha un disturbo dello spettro autistico.
Allo stesso modo, tale iniziativa favorirà la diffusione della conoscenza del fenomeno tra il personale delle varie Forze dell’Ordine del territorio, con l’obiettivo di creare una sensibilità di approccio che eviti alle persone di spaventarsi al contatto con l’operatore di polizia.

Valido per i prossimi ventiquattro mesi, il Disciplinare prevede che nella prima fase il tesserino identificativo venga rilasciato dalla Fondazione Bambini e Autismo, riguardando gli utenti in carico a tale organizzazione. L’accordo, inoltre, resta aperto a successive adesioni da parte di altri Enti Locali, per le rispettive Forze di Polizia, attraverso specifiche richieste da parte dei Sindaci. Subito dopo le Forze di Polizia locale dell’Ente stesso parteciperanno alle attività di informazione e collaborazione da concordare con il gruppo di lavoro e con la Fondazione Bambini e Autismo.

«Con questo nuovo atto – commentano dalla Fondazione – Pordenone si dimostra essere una città sempre più “autism friendly” [“amichevole verso l’autismo”, N.d.R.] all’avanguardia in Italia. In futuro, dunque, ci auguriamo che la sperimentazione sviluppata sul nostro territorio diventi patrimonio regionale e nazionale». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: relazioniesterne@bambinieautismo.org (Odette Copat).

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