L’avevamo segnalato solo pochi giorni fa sulle nostre pagine, che nella trasmissione di Canale 5 Grande Fratello Vip del 28 febbraio scorso, una delle concorrenti aveva inteso offendere un altro partecipante della casa ove si svolge il programma, con l’espressione «Sei un Down!».
Per l’occasione, Antonella Falugiani, presidente del CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), aveva dichiarato tra l’altro: «Siamo stanchi di dover reagire di nuovo al linguaggio violento e all’ignoranza in TV. Non è possibile però tacere, bisogna condannare fermamente ogni episodio».
Dal canto nostro, avevamo aggiunto che non si trattava purtroppo della prima nostra segnalazione di fatti del genere, temendo anzi che non sarebbe stata nemmeno l’ultima. Non ci aspettavamo, tuttavia, che nonostante il biasimo espresso da più parti, l’episodio si ripetesse solo a distanza di qualche giorno e nel medesimo programma. E invece è proprio quanto è successo, come viene denunciato questa volta dall’AIPD Nazionale (Associazione Italiana Persone Down).
«Per la seconda volta in pochi giorni – si legge infatti in una nota diffusa da tale Associazione – 40.000 persone con sindrome di Down sono state offese e umiliate in prima serata TV. È di nuovo accaduto durante la trasmissione Grande Fratello Vip, che si fa veicolo di un linguaggio e di una cultura non solo inadeguati e offensivi, ma di bassissimo livello».
Tramite dunque la propria presidente Tiziana Grilli e la coordinatrice nazionale Anna Contardi, l’AIPD ha rivolto un appello forte e chiaro alla trasmissione e a Mediaset, tornando a chiedere ancora una volta, «a nome delle nostre famiglie, che il linguaggio televisivo sia corretto e veicoli quei valori di inclusione e integrazione che da quarant’anni cerchiamo faticosamente di costruire e rinforzare».
«Fin quando il termine “Down” sarà utilizzato come un insulto – sottolineano ancora dall’AIPD -, soprattutto in una “piazza” televisiva, saranno legittimati anche quegli atti di discriminazione e bullismo che tante volte gli stessi media denunciano nei confronti delle persone che noi vogliamo tutelare. Servono scelte forti per costruire la cultura con la “C” maiuscola che tutti vogliamo e in questo percorso ci aspettiamo che la televisione svolga il proprio compito. Per questo chiediamo scuse formali e un impegno concreto ad innalzare il livello della proposta culturale, che passa anche attraverso una maggiore e costante attenzione al linguaggio».
Un appello che naturalmente anche «Superando.it» intende fare proprio, manifestando la ferma volontà di continuare di volta in volta a segnalare ogni episodio analogo. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampaaipd@gmail.com.