«In un momento di profonda crisi come quella attuale, è importante definire una linea di azione chiara ed efficace per fronteggiare le enormi difficoltà, con particolare attenzione alle famiglie fragili, ai caregiver familiari e alle persone con disabilità non autosufficienti da essi accudite»: lo si legge in una nota del CONFAD (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità), sottolineando anche le «troppe proposte di emendamenti presentate sul Decreto Legge cosiddetto “Cura Italia” » e chiedendo a tal proposito di «dare un ordine univoco di intervento, chiaro e diretto, eliminando le pastoie burocratiche».
Al momento, lo ricordiamo, la discussione riguardante la conversione in legge del Decreto “Cura Italia si sta svolgendo presso la Commissione Bilancio in Senato (Atto n. 1766).
«Nella nostra attività a tutela delle famiglie con disabilità – prosegue la nota del CONFAD – siamo costretti nuovamente a sottolineare le criticità persistenti e non risolte dal Decreto “Cura Italia” e a ribadire i reali bisogni cui dare una risposta definitiva. È essenziale, infatti, fornire e garantire alle famiglie il supporto adeguato, per superare l’emergenza e scongiurare conseguenze drammatiche».
Sono dunque sostanzialmente tre le richieste di emendamenti al Decreto “Cura Italia”, provenienti dal CONFAD e riguardano rispettivamente le persone non autosufficienti, i caregiver familiari non lavoratori e i caregiver familiari lavoratori.
Per le prime, si scrive che «a seguito della sospensione delle attività delle scuole, dei centri diurni e delle assistenze domiciliari, è necessario provvedere immediatamente alla realizzazione di attività sostitutive a beneficio delle persone con disabilità gravi, in accordo con le necessità individuate dal caregiver familiare».
Per i secondi viene chiesto «un bonus di indennità mensile per l’ intera durata dell’emergenza in atto, equiparato ad altre categorie economiche riconosciute, per l’attività di accudimento della persona con disabilità, oggi totalmente a carico del solo caregiver familiare».
Per i terzi, infine, la richiesta verte sull’«estensione del congedo parentale retribuito (Decreto Legislativo 151/01) per l’intero periodo di emergenza sociosanitaria legata al coronavirus». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@confad.eu.
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