Le aspettative delle Federazioni FISH e FAND per il cosiddetto “Decreto Maggio”

«Abbiamo ottenuto conferme e chiarimenti su alcune misure già previste dal Decreto “Cura Italia”, con aperture future per un confronto sulla revisione dei trattamenti pensionistici. Abbiamo soprattutto apprezzato l’intenzione di intervenire per la deistituzionalizzazione e il rafforzamento degli interventi per la vita indipendente delle persone con disabilità. Attendiamo ora il testo completo del nuovo Decreto»: così i Presidenti delle Federazioni FISH e FAND commentano l’esito di un nuovo confronto con il presidente del Consiglio Conte, nell’imminenza del cosiddetto “Decreto Maggio”

Loghi della disabilità con i loghi di FISH e FAND al centro«Abbiamo ottenuto la prevedibile e auspicata attenzione, ma anche conferme e chiarimenti su alcune misure già previste dal Decreto cosiddetto “Cura Italia”. Vi sono infatti aperture future per un confronto sulla revisione dei trattamenti pensionistici, dalle nostre Federazioni richiesti con forza. Ma soprattutto abbiamo apprezzato dal Presidente del Consiglio la risoluta intenzione di intervenire per la deistituzionalizzazione e il rafforzamento degli interventi per la vita indipendente delle persone con disabilità. Attendiamo ora il testo completo del “Decreto Maggio”, per poterlo analizzare nella sua completezza».
Così i presidenti di FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano, commentano l’esito dell’ulteriore confronto avuto con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo che nelle ultime settimane le due Federazioni avevano elaborato e diffuso molte proposte, chiosato le ipotesi governative, suggerito o caldeggiato modificazioni e aggiustamenti dei molti provvedimenti approvati, con interventi di cui abbiamo riferito di volta in volta anche sulle nostre pagine (si veda nella colonnina a fianco l’elenco dei contributi da noi pubblicati). Nell’imminenza, quindi, della diffusione del cosiddetto “Decreto Maggio”, il nuovo incontro con il Presidente del Consiglio si è caratterizzato come l’ideale prosecuzione di un confronto ormai consolidato.

«L’ampiezza delle istanze e delle proposte operative delle nostre Federazioni – si legge in una nota diffusa congiuntamente da FISH e FAND – è pari alla complessità del Decreto che investirà temi economici, del mercato del lavoro, del sostegno alle imprese, del supporto alle famiglie e di contrasto alla povertà e al rischio di impoverimento. Anche in un momento tanto drammatico, quindi, non possiamo che riprodurre l’estrema variabilità dei rischi e dei disagi per le persone con disabilità. In tal senso si deve sicuramente guardare all’àmbito del lavoro, con la necessità da un lato di tutelare la salute di tutti e l’eventuale maggiore esposizione di alcuni lavoratori con disabilità, dall’altro di evitarne la marginalizzazione. Ma vi è anche l’urgenza di perfezionare, confermare, chiarire strumenti di flessibilità e di conciliazione fra lavoro e necessità di assistenza familiare, in particolare in un momento in cui centri e scuole sono chiusi e i servizi di trasporto sono rallentati e di difficile fruizione».

«La riapertura dei centri per le persone con disabilità – prosegue la nota – è una scelta che è stata affidata alle Regioni. In questo momento le risposte sono rade e assai poco omogenee, con un conseguente disorientamento di molte famiglie che da un paio di mesi si sono assunte il carico totale dell’assistenza. I caregiver familiari, le cui condizioni in taluni casi sono già al limite della sostenibilità, meritano un’attenzione più concreta e per troppo tempo rimandata. Su questi risvolti, come sulle lacune della didattica, non sono mancate, durante il nostro incontro con il Presidente del Consiglio, le sollecitazioni già espresse anche al Ministero della Pubblica Istruzione».

«Poi – scrivono ancora le Federazioni – ci sono i timori per i rischi di impoverimento e di isolamento sociale, rispetto ai quali abbiamo chiesto di rivedere i criteri del reddito di cittadinanza, rimuovendo quelli che rappresentano una disparità di trattamento e inserendo nel nuovo strumento del reddito di emergenza elementi di maggiore attenzione per i nuclei con persone con disabilità, oltreché aumentando le risorse per i Fondi destinati alla disabilità (Fondo per le Non Autosufficienze, Vita indipendente e “Dopo di Noi”): sono tutti interventi, questi, che rietniamo quanto mai necessari».

«Infine – è la conclusione della nota – un fenomeno preoccupa molto le nostre Federazioni, quello cioè segnalato da più parti che riporta atti di violenza di genere acuiti nel corso della “fase 1”. La violenza di genere, infatti, ancora più spesso riguarda le donne e le ragazze con disabilità: vanno pertanto attivati, rafforzati, qualificati gli interventi per contrastare in tutti i modi questi episodi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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