Campania: far ripartire subito i servizi sociosanitari e in totale sicurezza

«È già passato più di un mese - denuncia la Federazione FISH Campania - dal Decreto con cui la Regione Campania aveva stabilito il riavvio dei servizi sociosanitari erogati dai Centri di Riabilitazione e dalle Cooperative rivolti alle persone con disabilità, ma ancora oggi la maggior parte dei servizi non sono ripartiti, e questo non per volontà delle persone con disabilità, delle loro famiglie e degli Enti Gestori, bensì perché le ASL non hanno ancora provveduto alla somministrazione regolare di test diagnostici a scopo preventivo a tutte le persone con disabilità»

Persona con disabilità in carrozzina e persona senza disabilità«È già passato più di un mese dal Decreto Dirigenziale n. 83 del 9 aprile (Approvazione Programma “La Campania riparte” – Programma transitorio per i servizi sociosanitari e riabilitativi nella fase emergenziale COVID 19) con il quale la Regione Campania aveva stabilito il riavvio dei servizi sociosanitari erogati dai Centri di Riabilitazione e dalle Cooperative rivolti alle persone con disabilità. Ancora oggi, però, la maggior parte dei servizi non sono ripartiti, e questo non per volontà delle persone con disabilità, delle loro famiglie e degli Enti Gestori, bensì perché le ASL non hanno ancora provveduto alla somministrazione regolare di test diagnostici a scopo preventivo a tutte le persone con disabilità, a prescindere dal riscontro di un operatore o di una persona con disabilità e/o familiare positivo al coronavirus, come più volte chiesto in queste settimane dalla nostra Federazione alla Regione Campania e alle stesse Aziende Sanitarie».
Lo si legge in una nota diffusa dalla FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a firma del proprio presidente Daniele Romano, che aggiunge: «Qualche ASL (Caserta e Avellino) si è mossa solo in questi ultimi giorni, avviando i controlli, ma solo per le persone con autismo e per gli operatori dei centri per la ripresa dei trattamenti ABA [Analisi applicata del comportamento, N.d.R.] sottoponendoli a tampone».

«Chiediamo dunque al presidente della Regione De Luca – è l’appello della FISH Campania – , di fare estendere quella “buona prassi” a tutte le persone con disabilità residenti in Campania, evitando così qualsiasi forma di discriminazione. Ad oggi, infatti, tante famiglie e persone con disabilità stanno facendo sacrifici e questi non possono essere resi vani solo perché le ASL non hanno ancora avviato le procedure dovute, che permetterebbero alle  persone di poter riprendere in sicurezza la loro quotidianità, tornando a frequentare i centri diurni sociali e sociosanitari, facendo al tempo stesso respirare tante famiglie».

«È il presidente De Luca – conclude Romano – che deve farsi da garante per tutte le persone con disabilità, le loro famiglie e gli stessi operatori, perché la ripresa dei servizi semiresidenziali, delle prestazioni riabilitative come da articolo 26 della Legge 833/78, dell’assistenza domiciliare, dei Progetti Terapeutico-Riabilitativi individuali (PTRI) avvenga in totale sicurezza, attuando i protocolli come previsto dallo stesso Decreto del Presidente del Consiglio del 17 maggio (articolo 9) e dal Decreto del Presidente del Consiglio del 26 aprile (articolo 8). Perché i diritti di tutti sono diritti per tutti!». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: federhand.fishcampania@gmail.com.

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