Una “bussola etica” internazionale, per l’accesso a trattamenti e vaccini

«Il problema dell’accessibilità equa ai farmaci e ai trattamenti, pur diversificandosi nei vari sistemi sanitari, riguarda il diritto universale alla tutela della salute. Va dunque, inquadrato in una prospettiva di diritti umani e di rispetto dei princìpi bioetici universali»: lo scrive in una trattazione di cui suggeriamo caldamente la lettura Luisa Borgia, componente tra l’altro del Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa, ritenendo necessaria, specie alla luce di quanto accaduto durante la pandemia da coronavirus, «una “bussola etica” basata su alcuni princìpi universalmente condivisi»
"Bussola etica" ((©Getty Images - D3Damon)
(©Getty Images – D3Damon)

«La pandemia di Covid-19 ha colpito in modo sproporzionato i Paesi svantaggiati, aggravandone la situazionee ha avuto un impatto devastante sui gruppi vulnerabili, come i residenti di case di cura e gli anziani, evidenziando il divario nell’assistenza sociale, nonché ritardi nella fornitura di attrezzature protettive adeguate e un trattamento tempestivo. Per arginare l’aggravarsi di tali disuguaglianze, la necessaria “correzione di rotta” politico-gestionale deve essere supportata da una “bussola etica” che fornisca un linguaggio e un modo di pensare comuni fondati su tre principi universalmente condivisi»: si apre così l’interessante trattazione proposta sulla testata «Slow Pharmacy» da Luisa Borgia, docente di Bioetica all’Università Politecnica delle Marche, vicepresidente del Comitato Sammarinese di Bioetica, nonché componente del Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa, con il titolo Accesso equo e giusto ai trattamenti e ai vaccini per il covid-19: una “bussola etica” internazionale, testo di cui suggeriamo caldamente la lettura (è disponibile integralmente a questo link).

Sono dunque quelli seguenti i tre princìpi proposti da Borgia, da condividere universalmente, per elaborare quella “bussola etica”, ovvero:
° Beneficialità/non maleficenza: agire per la salvaguardia della vita e della salute di ogni persona in base ad un calcolo rischio/beneficio.
° Uguaglianza-equità: riconoscere la dignità di ogni persona attraverso il rispetto dei diritti umani, la non discriminazione, l’equa distribuzione delle prestazioni e degli oneri.
° Solidarietà e sussidiarietà: aiutare a ridurre la sofferenza in maniera proporzionale ai bisogni.

«Tutte le Istituzioni Governative e non – sottolinea quindi l’Autrice della trattazione -, unitamente ai Comitati Nazionali di Bioetica di tutto il mondo, si sono espressi in maniera forte e unanime per contestualizzare tali princìpi all’emergenza planetaria in atto e garantire un accesso equo a trattamenti e vaccini. Ma come è possibile declinare in azioni quanto sancito da una serie di Documenti internazionali [tra gli altri: Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 20 aprile 2020; Dichiarazione del Comitato Europeo dei Diritti Sociali del 21 aprile 2020, N.d.R.], per giungere, concretamente, a tutti i livelli di governance, alla rimozione delle barriere per il “raggiungimento del più alto livello di salute raggiungibile come diritto fondamentale di ogni essere umano, senza distinzione di razza, religione, credo politico, condizione economica o sociale”?».

Nell’esaminare quindi i vari elementi fondamentali indispensabili per giungere alla costruzione di quella “bussola etica” (Giustizia distributiva; Forniture limitate e a caccia di monopoli; Finanziamento e definizione delle priorità della ricerca; Sviluppo accelerato di farmaci e vaccini; Distribuzione delle prestazioni e degli oneri; Riservatezza commerciale; Brevetti e licenze; Prezzi), Borgia conclude così: «Il problema dell’accessibilità equa ai farmaci e ai trattamenti, pur diversificandosi nei differenti sistemi sanitari, riguarda il diritto universale alla tutela della salute, pertanto deve essere inquadrato in una prospettiva di diritti umani e di rispetto dei princìpi bioetici universali. La portata globale delle nuove sfide che si pongono dinanzi ai decisori richiede che la risposta non possa più essere individuata singolarmente da ciascun Paese, ma debba essere guidata da quella “bussola etica” universale in cui la solidarietà rappresenta la conditio sine qua non per garantire il primario diritto alla vita». (S.B.)

Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile integralmente la trattazione di Luisa Borgia di cui si parla nella presente nota.

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