Autismo, inclusione e agricoltura sociale: il modello dell’ANGSA Umbria

Il modello del Centro Diurno per giovani adulti con autismo dell’ANGSA Umbria (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), approda da Perugia a Terni, attraverso l’esperienza di un progetto come “Open FarmS”, tutto all’insegna dell’inclusione lavorativa e dell’agricoltura sociale, proseguendo così nell’opera di divulgazione del proprio modello di presa in carico, che guarda all’autismo nell’intero arco della vita, dalla diagnosi all’età adulta, con riferimento ai servizi, ma anche a comunità dedicate all’autonomia

Persona con disabilità intellettiva impegnata in àmbito di un progetto di agricoltura sociale

Una persona con disabilità intellettiva impegnata in àmbito di un progetto di agricoltura sociale

Il Centro Diurno per giovani adulti con autismo dell’ANGSA Umbria (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), la Federazione Regionale di tale Associazione, fa ancora una volta scuola e da Perugia approda a Terni, attraverso l’esperienza del progetto Open FarmS, proseguendo così nell’opera di divulgazione del proprio modello di presa in carico, fotografato e prescritto sia dalla Legge 134/15 (Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie), sia dai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), ove si parla appunto di autismo nell’intero arco della vita, dalla diagnosi all’età adulta, con riferimento ai servizi, ma anche a comunità dedicate all’autonomia.

Nell’àmbito, dunque, del citato progetto Open FarmS – che ha durata biennale ed è finanziato dalla Regione Umbria – l’ANGSA, in qualità di partner, ha esportato il proprio modello di servizio a favore dalla Cooperativa Sociale Agricola Terre Umbre, capofila dell’iniziativa, «autrice – come viene spiegato – di una sapiente tessitura progettuale di stampo concertativo, finalizzata all’apertura di una nuova struttura dedicata al disturbo generalizzato dello sviluppo».
«Ci piace evidenziare – viene sottolineato dall’ANGSA Umbria – il metodo utilizzato per il trasferimento dell’esperienza ormai decennale del nostro Centro Semiresidenziale di Spello (Perugia), che si chiama service design ed è definibile come un’attività di pianificazione e organizzazione di persone, infrastrutture, comunicazioni e componenti materiali di un servizio, al fine di migliorarne la qualità e l’interazione tra fornitore di servizi e clienti/utenti».

La conduzione di questo processo è stata assegnata in chiave consulenziale alla Cooperativa Sociale La Semente, spin-off dell’ANGSA, impresa sociale il cui slogan recita testualmente Coltivatori d’intenti. Essa, infatti, si occupa sia di colture biologiche, sia di cultura delle startup, coltivando dunque cibo – con attenzione all’inserimento lavorativo di soggetti in situazione di svantaggio – ma anche nuove idee imprenditoriali nel campo del Terzo Settore.

L’avanzamento del progetto Open FarmS verrà presentato nella mattinata del 15 settembre (ore 9.30), presso l’auditorium di Montefranco (Terni), durante un incontro che sarà anche l’occasione per presentare il laboratorio di trasformazione e l’evoluzione del complesso dedicato a giovani affetti da disturbo dello spettro autistico in corso di completamento in località Torreorsina e gestito da Terre Umbre, in sinergia con il Comune di Terni, l’USL Umbria 2 e la Cooperativa Sociale ACTL.
All’incontro è prevista la presenza dell’assessora regionale Paola Agabiti, di Annalisa Lelli, responsabile nella Regione per il Terzo Settore e l’Economia Sociale, nonché di Alessandro Maria Vestrelli, altro funzionario regionale. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Alessia Chiriatti (alessia.chiriatti@gmail.com).

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