Estesa anche alle vittime con disabilità la Proposta di Legge sull’omotransfobia

Dopo un percorso accidentato, la “Proposta di Legge Zan”, che mira a punire la violenza, la discriminazione e i crimini d’odio contro la comunità LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e le donne, è tornata in discussione alla Camera con un’importante novità: un emendamento che estende le tutele previste dalla stessa Proposta di Legge, punendo anche i crimini commessi per ragioni legate alla disabilità della vittima
Oriella Orazi, "Aneliti di libertà", 1997 (particolare)
Oriella Orazi, “Aneliti di libertà”, 1997 (particolare)

La Proposta di Legge sull’omotransfobia, nota come “Proposta di Legge Zan” dal nome del suo primo firmatario, il deputato Alessandro Zan (Atto della Camera n. 569: Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere) è tornata in discussione alla Camera in questi giorni. Essa mira ad estendere le disposizioni contenute nella cosiddetta “Legge Mancino” (Legge 205/93), che punisce l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici o religiosi, e ai crimini d’odio contro la comunità LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e le donne.

Nel luglio scorso il provvedimento era stato approvato in Commissione Giustizia della Camera e dopo la pausa estiva, l’iter si era nuovamente interrotto per le assenze legate alla pandemia da Covid-19 di molti Deputati e Deputate. Tornato in aula, la Camera, a scrutinio segreto, ha rigettato le pregiudiziali di costituzionalità presentate dall’opposizione. E tuttavia il testo arrivato alla Camera presenta un’importante novità: infatti, tra i soggetti meritevoli della tutela prevista dalla Legge, sono state incluse anche le persone con disabilità.

È stato lo stesso deputato Zan a illustrare le modifiche introdotte: «Come maggioranza abbiamo formulato e presentato sette emendamenti, per mantenere pienamente efficace tutto l’impianto del provvedimento approvato in Commissione Giustizia», ha dichiarato ai media, come si è potuto leggere ad esempio nell’articolo di Viola Giannoli intitolato Omotransfobia, in Aula la legge Zan: “Testo esteso anche alla disabilità”. Respinte pregiudiziali di costituzionalità, in «La Repubblica» del 27 ottobre scorso. «Anche in questo passaggio – ha aggiunto Zan – abbiamo lavorato tenendo presente l’obiettivo della Proposta di Legge: il contrasto alle discriminazioni, all’odio e alle violenze; per questo abbiamo deciso di accogliere la richiesta proveniente da molte Associazioni di persone con disabilità di estendere le previsioni degli articoli 604 bis e ter del Codice Penale anche ai delitti commessi per ragioni legate alla disabilità della vittima».

Le persone con disabilità – capita purtroppo di doverlo sottolineare spesso – sono anch’esse esposte a discriminazioni, violenze e odio proprio in ragione della loro disabilità e se dunque la Proposta di Legge venisse approvata con questa nuova formulazione, riteniamo che sarebbe un bel segnale politico, giuridico e anche culturale. (Simona Lancioni).

La presente nota è già apparsa nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripresa, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

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