La Proposta di Legge sull’omotransfobia, nota come “Proposta di Legge Zan” dal nome del suo primo firmatario, il deputato Alessandro Zan (Atto della Camera n. 569: Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere) è tornata in discussione alla Camera in questi giorni. Essa mira ad estendere le disposizioni contenute nella cosiddetta “Legge Mancino” (Legge 205/93), che punisce l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici o religiosi, e ai crimini d’odio contro la comunità LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e le donne.
Nel luglio scorso il provvedimento era stato approvato in Commissione Giustizia della Camera e dopo la pausa estiva, l’iter si era nuovamente interrotto per le assenze legate alla pandemia da Covid-19 di molti Deputati e Deputate. Tornato in aula, la Camera, a scrutinio segreto, ha rigettato le pregiudiziali di costituzionalità presentate dall’opposizione. E tuttavia il testo arrivato alla Camera presenta un’importante novità: infatti, tra i soggetti meritevoli della tutela prevista dalla Legge, sono state incluse anche le persone con disabilità.
È stato lo stesso deputato Zan a illustrare le modifiche introdotte: «Come maggioranza abbiamo formulato e presentato sette emendamenti, per mantenere pienamente efficace tutto l’impianto del provvedimento approvato in Commissione Giustizia», ha dichiarato ai media, come si è potuto leggere ad esempio nell’articolo di Viola Giannoli intitolato Omotransfobia, in Aula la legge Zan: “Testo esteso anche alla disabilità”. Respinte pregiudiziali di costituzionalità, in «La Repubblica» del 27 ottobre scorso. «Anche in questo passaggio – ha aggiunto Zan – abbiamo lavorato tenendo presente l’obiettivo della Proposta di Legge: il contrasto alle discriminazioni, all’odio e alle violenze; per questo abbiamo deciso di accogliere la richiesta proveniente da molte Associazioni di persone con disabilità di estendere le previsioni degli articoli 604 bis e ter del Codice Penale anche ai delitti commessi per ragioni legate alla disabilità della vittima».
Le persone con disabilità – capita purtroppo di doverlo sottolineare spesso – sono anch’esse esposte a discriminazioni, violenze e odio proprio in ragione della loro disabilità e se dunque la Proposta di Legge venisse approvata con questa nuova formulazione, riteniamo che sarebbe un bel segnale politico, giuridico e anche culturale. (Simona Lancioni).
La presente nota è già apparsa nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripresa, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.
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