«Vi assicuriamo il nostro impegno a prendere tutte le misure necessarie per proteggere la salute dei nostri cittadini, comprese le persone con disabilità. Apprezziamo il lavoro del Forum Europeo sulla Disabilità in questo campo e ci auguriamo una continua collaborazione e un dialogo futuro»: si conclude così la lettera con cui Stella Kyriakides, Commissaria Europea per la Salute e la Sicurezza Alimentare e Helena Dalli, Commissaria Europea per l’Uguaglianza e la Parità di Genere, hanno risposto, a nome di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, al messaggio inviato a suo tempo da Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, nella quale – come avevamo ampiamente riferito anche sulle nostre pagine – si chiedeva «di includere le persone con disabilità e le organizzazioni che le rappresentano nella pianificazione delle strategie di vaccinazione, fornendo loro, così come alla loro rete di sostegno, un accesso prioritario a vaccinazioni sicure, affidabili e gratuite».
Si tratta di un tema, lo ricordiamo, ripreso con forza, anche a livello nazionale, dalle Federazioni FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), che a firma dei rispettivi Presidenti Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano, avevano inviato congiuntamente un messaggio al Ministro della Salute Roberto Speranza, chiedendo «con urgenza e certezza la garanzia e il pieno accesso alle cure e alla salute in condizione di sicurezza ed agibilità anche rispetto alle differenti disabilità, a partire dai futuri vaccini che dovranno essere garantiti per tutte le persone con disabilità e alle persone con quadri clinici di particolare rischio, e non solo per coloro che si trovano in stato di ricovero, nel rispetto della loro libertà di scelta individuale e di quella delle loro famiglie» (se ne legga anche sulle nostre pagine).
«La pandemia Covid-19 – scrivono nella loro lettera le Commissarie Kyriakides e Dalli – è una sfida senza precedenti, con un impatto di vasta portata sulla salute pubblica e sui gruppi vulnerabili, comprese le persone con disabilità. La Commissione Europea continua per altro a lavorare a stretto contatto con gli Stati Membri, con il sostegno dell’ECDC (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie». «E tuttavia – aggiungono – le questioni di salute pubblica, come l’organizzazione e la fornitura dell’assistenza sanitaria, le strategie di vaccinazione e dei test, sono di competenza degli Stati Membri e sono i Governi Nazionali a decidere le misure e le strategie specifiche in base alla situazione epidemiologica e sociale nazionale di ciascun Paese».
«Nell’àmbito però di una risposta più ampia alla pandemia – sottolineano poi – è importante garantire che le popolazioni vulnerabili, come le persone con disabilità, siano protette dal contagio e abbiano pari accesso a tutte le procedure necessarie, soprattutto in considerazione del fatto che, come sottolineato dal Presidente dell’EDF, sono maggiormente a rischio di Covid-19, ciò che è stato anche riconosciuto dall’OMS, l’ Organizzazione Mondiale della Sanità), in un documento con il quale ha invitato le varie Autorità Nazionali a intraprendere azioni appropriate per garantire che le misure di emergenza includano le esigenze delle persone con disabilità, all’insegna di un’assistenza sanitaria accessibile e inclusiva».
«E ancora – ricordano Kyriakides e Dalli – l’Unione Europea è stata cofirmataria di una dichiarazione congiunta con la quale ha approvato l’appello del Segretario Generale dell’ONU António Guterres per una risposta alla pandemia che sia inclusiva della disabilità. Una dichiarazione, quella, in cui si è sottolineato che in questa situazione di emergenza i diritti e le esigenze delle persone con disabilità dovrebbero essere messi al centro dei nostri sforzi, come previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e dall’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Per questo stiamo lavorando a stretto contatto con gli Stati Membri dell’Unione, condividendo le migliori pratiche e fornendo competenze sulle misure nazionali. Il già citato ECDC ha pubblicato in luglio una guida tecnica sulla fornitura di sostegno ai gruppi vulnerabili, comprese le persone con disabilità, con l’obiettivo di fornire un orientamento alla società civile, alle organizzazioni non governative e alle autorità nazionali e regionali che stanno fornendo sostegno alle persone con vulnerabilità mediche e sociali durante la pandemia. In particolare, lo scopo era quello di individuare alcune delle principali sfide trasversali, dei successi e delle lezioni apprese da tali organismi nei mesi primaverili di quest’anno. Il 18 settembre scorso, quindi, la Commissione Europea ha pubblicato una serie di Raccomandazioni per un approccio comune ai test COVID-19, a ricaduta di una Comunicazione del mese di luglio sulla Preparazione Sanitaria a Breve Termine dell’Unione Europea per i focolai di Covid-19. Tali Raccomandazioni stabiliscono una serie di concreti passaggi attuativi che dovrebbero sostenere i vari Stati nella pianificazione e nell’organizzazione dei loro sforzi di sperimentazione nelle varie fasi di risposta alla pandemia. L’ECDC ha pubblicato inoltre le Strategie per i test Covid-19, dove è stato sottolineato che, idealmente, tutte le persone con sintomi della malattia dovrebbero essere testate il più presto possibile dopo l’insorgenza dei sintomi stessi. Il 17 giugno, infine, la Commissione Europea ha presentato una Strategia Europea per accelerare lo sviluppo, la produzione e la diffusione di vaccini. Ora, con la disponibilità di tali vaccini, le azioni dovranno essere adattate di conseguenza».
«Come affermato nel recente documento Preparazione per le strategie di vaccinazione e la diffusione di vaccini contro la Covid-19 – concludono le Commissarie Europee – l’accesso prioritario ai vaccini dovrebbe essere dato a gruppi particolari, comprese le persone di età superiore ai 60 anni, le persone il cui stato di salute le rende particolarmente a rischio, i gruppi socioeconomici vulnerabili e altri gruppi a più alto rischio. Quest’ultimo riguarda le persone con disabilità per i motivi evidenziati anche nella lettera del Presidente dell’EDF. Garantiamo pertanto il nostro impegno a prendere tutte le misure necessarie per proteggere la salute dei nostri cittadini, comprese le persone con disabilità». (S.B.)
Ringraziamo Luisella Bosisio Fazzi per la collaborazione.
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