Monza, spostate quelle mostre: una battaglia vinta

«Le mostre programmate per i prossimi mesi dal Comune di Monza, che avrebbero dovuto svolgersi all’interno dell’Arengario, prestigioso spazio espositivo nel centro cittadino, ma inaccessibile alle persone con disabilità motoria e in generale alle persone con ridotta mobilità, si trasferiranno nel Serrone della Villa Reale»: a comunicarlo con soddisfazione è la Federazione lombarda LEDHA, protagonista ormai da quasi un anno e mezzo dell’azione di pressione che ha portato a questo risultato, insieme alla propria componente di Monza e Brianza
Serrone della Villa Reale di Monza
Il Serrone della Villa Reale di Monza, dove verranno trasferite le mostre originariamente previste all’Arengario, in attesa che quest’ultimo venga reso accessibile anche alle persone con ridotta mobilità

«Le mostre programmate per i prossimi mesi dal Comune di Monza, che avrebbero dovuto svolgersi all’interno dell’Arengario, prestigioso spazio espositivo nel centro cittadino, ma inaccessibile alle persone con disabilità motoria e in generale alle persone con ridotta mobilità, si trasferiranno nel Serrone della Villa Reale di Monza»: a comunicarlo è la LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), segnalando a tal proposito che a stabilirlo è stato lo stesso Comune di Monza tramite una Determina che ha appunto disposto il posticipo e lo spostamento della sede di due mostre già programmate a causa dell’emergenza Covid-19, mentre l’esposizione attualmente in corso (Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures), inaugurata lo scorso 9 ottobre, in caso di riapertura resterà all’Arengario fino al 19 maggio.

«Esprimiamo la nostra soddisfazione per questa decisione del Comune di Monza – sottolineano congiuntamente la LEDHA e la LEDHA Monza e Brianza -: trasferire infatti quelle due mostre in spazi accessibili a tutta la cittadinanza significa garantire a tutti la possibilità di accesso e la fruizione del patrimonio culturale. In altre parole rappresenta una vittoria per tutta la società e in particolare per le persone con disabilità che erano escluse da questo diritto».

La vicenda, come avevamo riferito di volta in volta anche sulle nostre pagine, ha una storia già discretamente lunga, a partire dall’inizio dello scorso anno, quando la LEDHA, tramite il proprio Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi, aveva inviato, insieme alla LEDHA Monza e Brianza, una diffida al Comune di Monza, a seguito dell’inaugurazione della mostra dedicata al celebre fotografo Steve McCurry, organizzata all’interno dell’Arengario.
Successivamente, era stato avviato un dialogo tra l’amministrazione e il CRABA della LEDHA (Centro Regionale per l’Accessibilità e il Benessere Ambientale), con l’obiettivo di individuare una soluzione che rendesse l’Arengario accessibile alle persone con disabilità motoria. Tuttavia, nonostante l’avvio di questa interlocuzione, il Comune di Monza aveva inaugurato una seconda mostra, quella appunto dedicata ad Alfred Hitchcock, nei medesimi spazi. A tale iniziativa aveva fatto seguito un’ulteriore lettera di diffida.

«Apprezziamo il cambio di prospettiva del Sindaco e dell’Assessore -commenta Giorgio Fumagalli, presidente della LEDHA Monza e Brianza, Giorgio Fumagalli -. Siamo infatti consapevoli del valore storico e simbolico dell’Arengario e siamo noi i primi a non volervi rinunciare, ma riteniamo anche che l’avere identificato un luogo alternativo possa finalmente consentire l’avvio dei lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche, senza dover rinunciare ad alcuna manifestazione culturale o evento espositivo».
Un ulteriore elemento positivo emerso dalla Determina del Comune di Monza, infatti, è la volontà dell’Amministrazione di «rendere l’Arengario accessibile a tutta l’utenza – come si legge nel testo del provvedimento -, sviluppando e realizzando il progetto di abbattimento delle barriere architettoniche inserito nel Programma Triennale delle opere pubbliche 2021-2023, visto il benestare della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese».

«Per noi – conclude Alessandro Manfredi, presidente della LEDHA – è un risultato importante. Come infatti non ci stancheremo mai di ripetere, la partecipazione alla vita sociale e culturale rappresenta un diritto fondamentale delle persone con disabilità, anche se, troppo spesso, lo si ritiene qualcosa di secondario rispetto ad altri diritti percepiti come “più urgenti” o “più importanti”. Da parte nostra ci mettiamo a disposizione del Comune di Monza, attraverso i servizi e le competenze del nostro Centro CRABA, affinché il progetto per rendere accessibile l’Arengario venga realizzato in tutti i suoi aspetti e nel modo migliore possibile, garantendo in autonomia e sicurezza una piena fruibilità degli spazi a tutte le persone con disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.

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