«La Commissione Europea proporrà di creare l’European Disability Card, ossia una “Carta Europea della Disabilità” entro la fine del 2023, che dovrà essere riconosciuta in tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea»: è quanto si legge al punto 3.1. della nuova Strategia Europea per i Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030 (disponibile integralmente a questo link), varata all’inizio di marzo dalla Commissione Europea e alla quale abbiamo già dedicato un ampio servizio in altra parte del giornale.
«È un’iniziativa – commentano dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità – che accogliamo calorosamente, perché chiediamo una Carta di questo tipo già da quasi dieci anni, tramite le nostre campagne».
La “storia” della Disability Card, infatti, risale al 2013 e vale la pena di ripercorrerla, facendo riferimento a quando la Commissione Europea, a seguito delle istanze provenienti appunto dal movimento delle persone con disabilità, istituì uno specifico Gruppo di Lavoro, insieme ad un gruppo di Stati Membri dell’Unione, che vide l’EDF ricoprire il ruolo di osservatore.
Ne è nato un progetto pilota, svoltosi dal 2016 al 2018, che ha coinvolto otto Paesi (Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Italia, Malta, Romania, Slovenia), producendo benefìci ritenuti superiori ai costi.
«Quel progetto pilota – spiegano dall’EDF – ha funzionato partendo dal presupposto che i Paesi Membri riconoscano lo stato di disabilità del titolare della carta su base reciproca. Quindi, se qualcuno con una Carta di Disabilità belga va in vacanza a Cipro, può mostrare la Carta e ricevere gli stessi vantaggi di un titolare di Carta locale, senza dover certificare la propria disabilità o fare affidamento sulla buona volontà degli interlocutori».
Ora però, in vista della diffusione di una nuova Disability Card in tutta l’Unione Europea, c’è molto da lavorare, in quanto quel progetto pilota è stato sì un ottimo punto di partenza, limitandosi però a toccare una serie di vantaggi e benefìci concernenti i settori della cultura, del tempo libero, dello sport e del turismo.
«Certo – considerano dall’EDF – quei vantaggi sono certamente importanti, ma ora avremo bisogno di una Carta che vada oltre quegli stessi obiettivi, per facilitare realmente la libera circolazione delle persone con disabilità nell’Unione Europea. A tal proposito, infatti, la nuova Strategia Europea è molto vaga sull’aspetto che potrebbe avere una Carta di questo tipo, sui benefìci che potrebbe portare, sulla forma giuridica necessaria per istituirla e su chi ne avrà diritto. Tutti temi che dovranno essere definiti con chiarezza».
«Alla luce di tutto ciò – concludono dal Forum – stiamo pianificando una serie di incontri ed eventi per determinare la nostra posizione e sviluppare ulteriormente la nostra visione su come vorremmo fosse l’European Disability Card. Bisogna infatti ricordare sempre che le procedure decisionali dell’Unione Europea richiedono tempo e tutto sommato il 2023 non è così lontano. Il nostro lavoro, dunque, è appena iniziato!».
C’è già, per altro, una prima data in cui l’EDF discuterà della Carta Europea sulla Disabilità ed è quella del 16 settembre prossimo, per la cui mattinata è già stato previsto un incontro online. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@edf-feph.org.
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