«Questa è una riforma che abbiamo chiesto da tempo ai vari Governi succedutisi negli ultimi anni, sottolineando la necessità di personalizzare gli interventi di presa in carico delle persone non autosufficienti, sia all’interno del nucleo familiare, nel loro domicilio, che nelle strutture residenziali e semiresidenziali»: lo dichiarano in una nota FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), le maggiori organizzazioni del nostro Paese che si occupano dei diritti delle persone con disabilità, commentando le parole del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, pronunciate durante una diretta online condotta da Milena Gabanelli nel sito del «Corriere della Sera», ove il Ministro ha evidenziato la necessità di avviare un processo di riforma del Piano per la Non Autosufficienza.
«Tutto questo – aggiungono le Federazioni – nella convinzione che una riforma dell’attuale sistema di welfare non possa che passare attraverso un forte ancoraggio ai paradigmi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, nonché di una piena ed effettiva attuazione del secondo Programma di Azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, oltreché, non ultimo, della ridefinizione dei rapporti tra Stato-Regioni e Autonomie Locali, chiarendo, in questo senso, i compiti, i vari livelli di governo e le responsabilità».
FISH e FAND chiedono dunque un incontro allo stesso ministro Orlando, «per avviare un opportuno momento di confronto su temi specifici che hanno un impatto sostanziale sulla qualità di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, a maggior ragione dopo che il dilagare della pandemia ha messo a dura prova il Sistema Sanitario Nazionale e con esso anche il nostro sistema di protezione sociale, facendo emergere tutti i limiti di quest’ultimo».
«È infatti urgente e necessario – proseguono le Federazioni – dare risposte alle circa 3 milioni di persone che vivono in condizioni di non autosufficienza in Italia, tra le quali più della metà non ricevono alcun sostegno da parte dello Stato. Il tema vero, infatti, rimane come tutelarle ed è questo che ci aspettiamo dal Governo, vale a dire, in primo luogo, l’avvio di un percorso che richiede, necessariamente, un confronto urgente con il mondo delle persone con disabilità e le Associazioni che le rappresentano».
«Nella certezza, dunque, che occorrerà far tesoro delle risorse stanziate attraverso l’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – concludono FISH e FAND -, benché inferiori rispetto al reale fabbisogno complessivo, riteniamo necessario trasformare quella volontà in azioni e proposte concrete, anziché aggravare ancor più le condizioni di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, con la certezza che le politiche future di rilancio del nostro Paese dovranno passare per il riconoscimento dei diritti, per l’inclusione e le pari opportunità di tutti i cittadini con disabilità e delle loro famiglie». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it (Gaetano De Monte).
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