Simone, Michele, Anna, Alessia, Giulio, Marianna, Tommaso, Sissi e Federica sono otto imprenditori turistici che lavorano tra le Province di Napoli e Salerno. Gestiscono bed & breakfast e appartamenti, una rete di piccole ospitalità che, non appena la pandemia lo permetterà, promette di allargarsi anche in altri territori, non essendo vincolata all’area geografica in cui ha preso vita.
Sembra una storia come tante, ma quanto descritto è Like your Home, il network che sostiene l’autoimprenditorialità delle persone con disabilità o con esigenze speciali, un’esperienza unica che promuove l’occupazione delle cosiddette “categorie protette” nel settore turistico.
I giovani citati all’inizio, sostenuti dalle loro famiglie, hanno trasformato le proprie abitazioni in luoghi di accoglienza, ottimizzandole per ospitare altre persone con disabilità o con esigenze speciali in viaggio e mettendo a loro disposizione gli ausili già disponibili, in quanto utilizzati dagli stessi proprietari, che vanno dalle attrezzature in bagno agli ingranditori di schermo per non vedenti e, soprattutto, offrono le loro competenze.
Ci sono pietanze “speciali” per chi è affetto da celiachia o particolari allergie e intolleranze e anche l’ospitalità dei turisti con disabilità cognitiva segue con attenzione le esigenze dei singoli. Dettagli che nelle comuni strutture turistiche è difficile trovare, a meno di non spendere una fortuna in grandi hotel che tuttavia in genere garantiscono solo l’accessibilità motoria.
Like your Home, ovvero “come la tua casa”. Ed è vero più che mai, perché in un’abitazione dove vive una persona che presenta una disabilità simile alla propria è più facile trovare gli accorgimenti necessari, la competenza che viene dall’esperienza.
Da precisare che la rete apre le porte anche ad ospiti che non hanno problematiche specifiche, e si inserisce quindi a pieno titolo nell’offerta turistica extra-alberghiera, rispondendo alla domanda di un comparto in costante crescita per chi, sia in Italia che in Europa, cerca una dimensione più familiare per trascorrere qualche giorno di relax, proprio ora che le graduali aperture, unite alla campagna vaccinale, consentono la ripresa dei viaggi, e si fa largo una voglia di cambiamento improntata alla sostenibilità ambientale e alla responsabilità sociale.
L’idea di offrire questo innovativo servizio, ponendo le persone con bisogni “particolari” nel ruolo di protagonisti di un’attività indipendente, indirizzata all’accessibilità e all’inclusione, è venuta alcuni anni fa a Cetty Ummarino, operatrice specializzata nella promozione delle aree interne della penisola e già ideatrice di un format di formazione rivolto agli operatori del settore e alle comunità ospitanti. Dopo un’esperienza come docente in un corso sul turismo, pensò che fosse possibile mettere a reddito le case delle persone con disabilità disposte a lanciarsi come imprenditori turistici, un po’ come prendere “due piccioni con una fava”: incentivare cioè il collocamento lavorativo e contemporaneamente rispondere al desiderio di viaggiare di coloro che, causa barriere e difficoltà varie, spesso devono rinunciare alle vacanze. Con un “effetto collaterale” di non poco conto: il cambiamento rivoluzionario che trasforma la persona con disabilità da assistito a imprenditore.
Avviato il progetto pilota, inizialmente sostenuto da un finanziamento della Presidenza del Consiglio e oggi divenuto autonomo, Like your Home si fonda sul principio fondamentale della formazione pratica. Lezioni in aula e laboratori frontali consentono ai futuri gestori e alle loro famiglie di acquisire i requisiti necessari per avviare e condurre un bed & breakfast o un appartamento turistico, erogando un servizio di qualità.
Uno dei punti di forza è il coinvolgimento dell’intero nucleo familiare, un possibile trampolino verso il “Dopo di Noi”: infatti, sia la famiglia che la persona con disabilità si preparano insieme alla futura indipendenza della seconda.
Le strutture che attualmente fanno parte della rete, già operative e iscritte ai maggiori portali turistici, si presentano su internet in maniera spiritosa e accogliente, pare davvero di essere a casa: ci sono, ad esempio, le gemelle in sedia a rotelle Sissi e Federica di Gragnano (Napoli), Marianna, ragazza con la sindrome di Down che ha aperto un bed % breakfast a Cava de’ Tirreni (Salerno), Alessia, che offre ai turisti gustose colazioni gluten free [senza glutine, N.d.R.], e il cantautore Simone Mellino, giovane con disabilità cognitiva, che con la struttura che gestisce a Napoli, insieme alla mamma Angela, ha vinto i Premi Guest Review Award 2017 e 2018 di Booking.com.
È importante evidenziare che, laddove è presente la disabilità cognitiva, il gestore viene formato per l’accoglienza degli ospiti e per la preparazione della prima colazione, dalla mise en place [“apparecchiatura”, N.d.R.] al servizio ai tavoli, imparando così a diventare più autonomo.
I valori e l’esperienza del network sono sfociati in HostAbility School/University, per favorire l’occupazione degli alunni “speciali” delle scuole e degli studenti e laureati con disabilità e degli Atenei italiani, impegnati nell’accoglienza dei colleghi Erasmus e nel soddisfare la domanda di abitazioni per studenti fuori sede e docenti, disabili e non. Una “costola” del progetto originario, rivolta anche ai ragazzi che studiano Scienze del Turismo ed Economia del Turismo, che vengono formati per attività di marketing e per affiancare le ospitalità in corso.
La prima esperienza sul campo si è conclusa recentemente con successo presso l’Università romana di Tor Vergata, per l’avvio di bed & breakfast e appartamenti turistici gestiti da giovani con disabilità nella Città Metropolitana di Roma. Prossimi obiettivi: mettere a punto una piattaforma di formazione online e attivare una collaborazione con Erasmus.
L’originalità e la complessità di Like your Home hanno ottenuto importanti riconoscimenti, come il Premio Cultura Turismo Unesco, nel corso del Salone Mondiale Città e Siti (patrimonio Unesco) nel 2016 a Padova, il Premio Speciale dell’Associazione Italiana Turismo Responsabilea Siena nel 2017 e il Premio Inclusione 3.0 dell’Università di Macerata nel 2018.
L’iniziativa, inoltre, è sbarcato anche oltreconfine, all’Università di Mosca, dove è stato organizzato un corso di formazione per genitori di bambini con disabilità. «Like your Home – sottolinea Cetty Ummarino – non significa solo “turismo accessibile”, ma anche e soprattutto “turismo sensibile”, impegnato a elevare la qualità di vita e a favorire la piena integrazione sociale delle persone con disabilità, dove l’ospitante e l’ospite sono portatori di valori condivisi, come attenzione, sensibilità, rispetto e cultura».