Tradizionalmente il lupo perde il pelo, ma mantiene il vizio, almeno nei proverbi. Come lupo lo scrivente è messo maluccio: le sue zanne sono frutto di implantologia dentaria e il pelo (= i capelli) è bianco come la neve.
E il vizio, direte voi? L’ha mantenuto. È il vizio di scrivere. E ha mantenuto anche quello di presentare i suoi libri. Neppure l’efferato Covid, infatti, è riuscito a farglielo perdere: l’ha fermato due volte, ma finalmente il 9 luglio all’aperto e (forse) senza mascherine, novanta spettatori non paganti avranno il piacere di “disputarsi” le poche copie rimaste (nel frattempo il libro si è venduto “da solo”!).
Purtroppo niente rinfresco, niente abbracci, solo sobri saluti e, al massimo, qualche gomitata di commiato. Se siete curiosi guardate la locandina dell’evento (a a questo link) e statemi tutti bene.
Il solito vecchio e noioso caregiver.
Sulle nostre pagine abbiamo già presentato lo scorso anno il libro di cui si parla nella presente nota, Giorgio Genta, Guardiano di notte ovvero Le diecimila e una notte con Silvia, non con Sherazade, che verrà presentato il 9 luglio (ore 17.30), presso il Ridotto del Giardino del Principe a Loano (Savona).
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