«Quello dei DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) è un mondo articolato, pieno di sfaccettature da scoprire e valorizzare. Las nostra Associazione è impegnata su questo fronte da più di vent’anni, realizzando attività di formazione, informazione, ricerca, promozione dei diritti e dell’autonomia, in un’ottica di collaborazione con tutti i portatori d’interesse in àmbito di DSA. Le iniziative della prossima Settimana Nazionale, quindi, si concentreranno su questi cinque pilastri della nostra mission, per ribadire con forza il diritto delle persone con DSA a realizzarsi pienamente, sotto il profilo individuale, sociale e professionale».
Così dall’AID (Associazione Italiana Dislessia) viene presentata la 6^ Settimana Nazionale della Dislessia, intitolata DSA: un mondo in una mappa, in programma dal 4 al 10 ottobre prossimi, in concomitanza con la Settimana Europea per la Consapevolezza sulla Dislessia (European Dyslexia Awareness Week), promossa dall’EDA (European Dyslexia Association).
Nel nostro Paese la Settimana Nazionale prevede oltre duecento eventi gratuiti di formazione e sensibilizzazione sui disturbi specifici dell’apprendimento, promossi da ottanta Sezioni Provinciali dell’AID, in collaborazione di volta in volta con istituti scolastici, Amministrazioni Locali ed Enti del Terzo Settore.
L’obiettivo, in continuità con quanto avvenuto negli anni scorsi, è segnatamente quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui disturbi specifici dell’apprendimento, con una riflessione ampia, dalla scuola, all’università alla sfera degli adulti e del lavoro.
Anche quest’anno tutti gli appuntamenti in programma (a questo link il costante aggiornamento degli stessi) si terranno in modalità online. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione: Comunicazione AID (Gabriele Brinchilin, comunicazione@aiditalia.org; Alessandro Fiesoli, afiesoli@aiditalia.org).
La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.
L’AID (Associazione Italiana Dislessia)
È nata con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità in particolare verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima riguardi circa 2 milioni di persone.
L’Associazione conta oltre 18.000 soci e 93 Sezioni attive distribuite su tutto il territorio nazionale. Essa lavora per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate a questi disturbi. È aperta ai genitori e familiari di bambini con DSA, alle persone adulte con DSA, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici).