«Senza vestiti e sporco dei suoi stessi escrementi, così i genitori, una settimana fa, hanno trovato il figlio nella palestra della sua scuola. Il ragazzino ha 14 anni, un disturbo dello spettro autistico e frequenta la prima media all’Istituto Comprensivo 5° Karol Wojtyla di Castellammare di Stabia (Napoli). Quanto accaduto è già oggetto di un’inchiesta, aperta dalla Procura di Torre Annunziata, dopo la denuncia dei genitori, che hanno dichiarato: “Nostro figlio è stato trattato come un cavallo in una stalla. A scuola non c’è una figura di supporto e di controllo e così hanno tenuto nostro figlio chiuso in palestra perché non sanno gestirlo”».
Il gravissimo fatto, riportata dal «Mattino di Napoli», viene commentato così da Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana Per il Superamento dell’Handicap).
C’è da sperare che quanto avvenuto all’Istituto Comprensivo Wojtyla di Castellammare di Stabia si tratti di un caso unico nel suo genere. In attesa, però, dello sviluppo delle indagini e dell’accertamento di ogni precisa responsabilità, ci troviamo già di fronte a un gravissimo caso di segregazione scolastica, a un atto di discriminazione inaudita, che come Federazione ci pone al fianco dei genitori dell’alunno con disabilità che hanno deciso di denunciare.
«Il disturbo di nostro figlio non incide sui propri bisogni – hanno dichiarato i genitori -, si fa capire se deve andare in bagno ed è estremamente attento alla sua pulizia. Quindi quella situazione drammatica può essere stata determinata solo da un abbandono del ragazzo». Dal canto suo, il Dirigente della scuola di Castellammare ha affermato che «l’unica soluzione possibile è portare il ragazzo in palestra, perché ha bisogno di spazi ampi». Al di là del fatto che da quella mattina di una settimana fa il ragazzo non ha più frequentato la scuola, sono parole, quelle del Dirigente Scolastico, che fanno riflettere e che ci portano automaticamente a ribadire l’urgenza di un maggiore impegno da parte delle istituzioni scolastiche nella direzione di un’adeguata formazione specializzata di tutti i docenti di ogni ordine e grado, nonché di tutti coloro che, a vario titolo interagiscono con gli alunni, le alunne e gli studenti con disabilità.
E di fronte a vicende come questa, torniamo anche a battere il testo su un’istanza per cui la nostra Federazione si batte ormai da anni, ovvero la necessità dell’immediata istituzione di una classe di concorso per il sostegno, una per ogni ordine e grado di istruzione.
Presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
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