Curare l’individuo è costruire, non riparare

«Essere genitori, insegnanti, educatori e operatori sanitari di bambini o bambine con disabilità complessa rende necessaria una profonda riflessione sulla centralità dell’essere umano e sui punti di riferimento che lo aiutano a crescere, evolvere, vivere e comunicare: curare l’individuo, infatti, è costruire, non riparare»: viene presentato così, dall’AIAS di Milano, il convegno online “Corpo-Azione-Comunicazione-Linguaggio. Dal disorientamento all’intenzionalità motoria e comunicativa nelle patologie complesse”, promosso da tale Associazione per il 13 novembre

Immagine del Progetto "Rare Lives" (©Aldo Soligno/Rare Lives)

Immagine realizzata da Aldo Soligno, per il progetto fotografico “Rare Lives. Il significato di vivere con una Malattia Rara”, voluto da UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare) (©Aldo Soligno/Rare Lives)

«Essere genitori, insegnanti, educatori e operatori sanitari di bambini o bambine con disabilità complessa rende necessaria una profonda riflessione sulla centralità dell’essere umano e sui punti di riferimento che lo aiutano a crescere, evolvere, vivere e comunicare. Con questo convegno vogliamo evidenziare l’importanza che la cura sia prima di tutto un atteggiamento fondamentale dell’esserci: essere coi nostri bambini e bambine. Curare l’individuo, infatti, è costruire, non riparare e la cura, nel senso più vero del termine, è una coltivazione dell’individualità nella relazione».
Viene presentato così, dall’AIAS di Milano, il convegno online intitolato Corpo-Azione-Comunicazione-Linguaggio. Dal disorientamento all’intenzionalità motoria e comunicativa nelle patologie complesse, promosso da tale Associazione per sabato 13 novembre (ore 9-18).

Entrando poi nel dettaglio del programma, «gli interventi della mattinata – come spiegano ancora dall’AIAS di Milano – esploreranno una visione neuroscientifica fruibile per tutti, rispetto ai concetti di risonanza emotiva, empatia e intersoggettività. Se si osserva infatti qualcuno agire o comunicare per mezzo di espressioni emozionali, questa informazione non viene analizzata dal solo cervello visivo, ma va anche ad influenzare i nostri centri motori ed emozionali, una scoperta, questa, che ha contribuito a rompere gli argini del dualismo tra “noi e gli altri”, rivitalizzando l’idea che corpo, azione, comunicazione e linguaggio siano strettamente collegati tra loro e con chi è in relazione con noi, con il nostro ambiente e con le nostre esperienze. Nella sessione pomeridiana, invece, i relatori illustreranno le applicazioni dirette di come la cura – nel senso dell’atteggiamento dell’esserci con “quel bambino”, “sua mamma” “suo papà”, “il suo ambiente” – sia il precursore del cambiamento e della cura stessa». (S.B.)

A questo link è disponibile il programma completo  del convegno online del 13 novembre (per informazioni e iscrizioni: corsi@aiasmilano.it).

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