Nel settembre scorso, come avevamo riferito sulle nostre pagine, in occasione del Festival delle Abilità di Milano era nato il Premio Franco Bomprezzi, dedicato a colui che fu tra l’altro direttore responsabile di «Superando.it» fino alla sua scomparsa nel 2014, iniziativa presentata così dall’omonima Associazione: «Questo premio, a cadenza annuale, ha l’obiettivo di mettere in luce i migliori servizi giornalistici, con due sguardi, uno rivolto al passato, che assegnerà un riconoscimento ad un servizio giornalistico pubblicato su una testata nazionale realizzato nel corso dell’ultimo anno, uno rivolto al futuro finanziando un progetto giornalistico da realizzarsi entro un anno dall’’assegnazione del riconoscimento. Il focus dell’iniziativa è su temi sociali, con particolare attenzione all’àmbito della disabilità».
Per dare ulteriore sostanza al Premio e per ricordare la figura di Bomprezzi, capace di scrivere già più di vent’anni fa un Decalogo della buona informazione sulla disabilità, che riprendiamo ben volentieri in calce, è stato ora organizzato per la mattinata di domani, 12 novembre (ore 11), dalla Fondazione Mantovani Castorina, promotrice dello stesso Festival delle Abilità, il convegno intitiolato Franco Bomprezzi, il pensiero e l’azione, avvalendosi del patrocinio dell’Associazione Premio Franco Bomprezzi e dei mediapartner InVisibili del «Corriere della Sera» e «Superando.it».
L’incontro si terrà in presenza (ma verrà anche diffuso in streaming nella pagina Facebook dell’Associazione Premio Franco Bomprezzi), con alcuni interventi da remoto, presso la Biblioteca del Parco Cascina Chiesa Rossa di Milano, sede abituale del Festival delle Abilità, sito che dallo scorso mese di settembre, è animato da un murale dedicato proprio a Bomprezzi e centrato sul messaggio Liberi di vivere come tutti, parole spesso pronunciate da colui che fu anche presidente della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), riprese da Federico Milcovich, colui che tale Associazione aveva fondato all’inizio degli Anni Sessanta.
«L’incontro di domani – spiegano gli organizzatori – sarà un’occasione per riallacciare i fili di un percorso e per ragionare attorno e sulla disabilità, sulle fragilità ulteriori messe in luce nei momenti più difficili della battaglia al Covid. Difficoltà scolastiche con una didattica a distanza poco fruibile da molti studenti con disabilità, difficoltà oggettive nelle “cose di tutti i giorni”, come testimoniato ad esempio dal lavoro quotidiano della Fondazione Mantovani Castorina e dal neonato Centro Famiglie della stessa».
Parteciperanno al convegno Alessandro Cannavò del «Corriere della Sera»; Claudio Arrigoni, giornalista e voce delle Paralimpiadi; Stefano Borgato, segretario di redazione di «Superando.it»; Antonio Giuseppe Malafarina, poeta, giornalista e presidente onorario della Fondazione Mantovani Castorina; Alberto Fontana, consigliere della LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità chje costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap); Francesca Arcadu, componente del Gruppo Donne UILDM; padre Giuseppe Bettoni, presidente della Fondazione Arché.
Introdurrà i lavori Simone Fanti, giornalista e tra gli organizzatori del Festival delle Abilità e del Premio Franco Bomprezzi. Il dibattito, inoltre, sarà intervallato da alcune letture di Vlad Scolari tratte dal libro di Bomprezzi La contea dei ruotanti (il Prato, seconda edizione 2015). E da ultimo, ma non ultimo, porterà i propri saluti anche Diana De Marchi, presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili del Comune di Milano.
In apertura dell’evento, infine, verrà inaugurato un pannello multisensoriale realizzato dall’Associazione torinese Tactile Vision, per la piena accessibilità della poesia dedicata da Antonio Giuseppe Malafarina a Bomprezzi e dipinta sul muro della Biblioteca durante il citato recente Festival delle Abilità.
Ma non solo: in parallelo infatti a queste iniziative, l’Associazione Premio Bomprezzi ha anche lanciato un’indagine d’opinione, denominata Cittadini e Disabilità, curata e condotta dalla Società di Ricerca e Sondaggi SWG, allo scopo di analizzare la percezione della disabilità, le esigenze e le risposte istituzionali ad essa, oltre alla valutazione e all’autopercezione delle persone con disabilità e le loro famiglie. «Il tutto – viene spiegato – con la convinzione che la tutela dei diritti parta anche da una corretta percezione della disabilità da parte dell’opinione pubblica».
Tutte le persone con disabilità e le loro famiglie possono partecipare al sondaggio telefonico, in forma del tutto anonima. L’intervista durerà circa dieci minuti e verrà realizzata da qui alla fine di novembre, secondo tempi e modalità concordate con ogni singola persona. Per aderirvi, va inviata un’e-mail a info@fmc-onlus.org, indicando un riferimento telefonico che verrà comunicato alla società SGW per il successivo contatto. (S.B.).
Per ogni ulteriore informazione: festivaldelleabilita@gmail.com (Roberta Curia).
Franco Bomprezzi
Giornalista e scrittore, impegnato per i diritti delle persone con disabilità, Franco Bomprezzi è stato direttore responsabile di «Superando.it» dagli inizi delle pubblicazioni di questa testata, fino alla sua scomparsa, avvenuta il 18 dicembre 2014.
Alla fine degli Anni Novanta elaborò il Decalogo della buona informazione sulla disabilità, che qui di seguito riprendiamo e che conserva ancora pienamente tutta la sua attualità.
Decalogo della buona informazione sulla disabilità
1) Considerare nell’informazione la persona disabile come fine e non come mezzo.
2) Considerare la disabilità come una situazione “normale” che può capitare a tutti nel corso dell’esistenza.
3) Rispettare la “diversità” di ogni persona con disabilità: non esistono regole standard né situazioni identiche.
4) Scrivere (o parlare) di disabilità solo dopo avere verificato le notizie, attingendo possibilmente alla fonte più documentata e imparziale.
5) Utilizzare le immagini, nuove o di archivio, solo quando sono indispensabili e comunque corredandole di didascalie corrette e non offensive della dignità della persona. Quando la persona oggetto dell’immagine è chiaramente riconoscibile, chiederne il consenso alla pubblicazione.
6) Ricorrere al parere dei genitori o dei familiari solo quando la persona con disabilità non è dichiaratamente ed evidentemente in grado di argomentare in modo autonomo, con i mezzi (anche tecnologici) a sua disposizione.
7) Avvicinare e consultare regolarmente, nell’àmbito del lavoro informativo, le associazioni, le istituzioni e le fonti in grado di fornire notizie certe e documentate sulla disabilità e sulle sue problematiche.
8) Ospitare correttamente e tempestivamente le richieste di precisazione o di chiarimento in merito a notizie e articoli pubblicati o diffusi.
9) Considerare le persone con disabilità anche come possibile soggetto di informazione e non solo come oggetto di comunicazione.
10) Eliminare dal linguaggio giornalistico (e radiotelevisivo) locuzioni stereotipate, luoghi comuni, affermazioni pietistiche, generalizzazioni e banalizzazioni di routine. Concepire titoli che riescano ad essere efficaci e interessanti, senza cadere nella volgarità o nell’ignoranza e rispettando il contenuto della notizia.
Franco Bomprezzi, 1999
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