Nel settembre scorso, come avevamo riferito sulle nostre pagine, in occasione del Festival delle Abilità di Milano era nato il Premio Franco Bomprezzi per un giornalismo di qualità, dedicato a colui che fu tra l’altro direttore responsabile di «Superando.it» fino alla sua scomparsa nel 2014, e che già più di vent’anni fa elaborò un Decalogo della buona informazione sulla disabilità, che ancora una volta riprendiamo ben volentieri in calce.
L’iniziativa – di cui «Superando.it» è uno dei media partner – era stata presentata così dall’omonima Associazione: «Questo premio, a cadenza annuale, ha l’obiettivo di mettere in luce i migliori servizi giornalistici, con due sguardi, uno rivolto al passato, che assegnerà un riconoscimento ad un servizio giornalistico pubblicato su una testata nazionale realizzato nel corso dell’ultimo anno, uno rivolto al futuro finanziando un progetto giornalistico da realizzarsi entro un anno dall’’assegnazione del riconoscimento. Il focus dell’iniziativa è su temi sociali, con particolare attenzione all’àmbito della disabilità».
Successivamente, sempre l’Associazione Premio Bomprezzi aveva collaborato all’indagine di opinione, denominata Cittadini e Disabilità, curata e condotta dalla Società SWG, allo scopo di analizzare la percezione della disabilità, le esigenze e le risposte istituzionali ad essa, oltre alla valutazione e all’autopercezione delle persone con disabilità e le loro famiglie.
Sia la cerimonia conclusiva del Premio, sia la presentazione dei risultati dell’indagine di opinione si terranno durante un evento in programma per dopodomani, 3 dicembre a Milano (Cariple Factory, ore 10.30), «un momento di riflessione e dibattito – come è stato detto – in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, che vedrà associazioni, giornalisti, esperti e politici confrontarsi sulle criticità di un mondo che riguarda e investe oltre il 15% degli italiani».
Così i promotori dell’iniziativa presentano l’indagine condotta da SWG: «Cosa pensano gli italiani di come vivono le persone con disabilità nel nostro Paese? Sono discriminate? Quali sono i principali problemi che affrontano ogni giorno? Lo Stato e la cittadinanza che ruolo svolgono per l’inclusione e il supporto alle famiglie? A queste e molte altre domande cerca di rispondere il rapporto Cittadini e Disabilità, elaborato su un campione rappresentativo della popolazione nazionale, che svela quanta strada ancora ci sia da fare per aumentare la consapevolezza delle esigenze e dei bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Come, ad esempio, la questione del “Dopo di Noi”, che viene percepita dagli italiani riguardare solo una piccola parte degli intervistati. Appena il 19% di essi, infatti, considera un fattore determinante sul reddito delle famiglie la costruzione del futuro delle persone con disabilità “alla scomparsa dei genitori”».
A presentare la ricerca sarà Maurizio Pessato, vicepresidente di SWG, alla presenza di Lamberto Bertolé, assessore al Welfare e alla Salute del Comune di Milano; Simonetta Morelli, presidente dell’Associazione Premio Bomprezzi; Erika Stefani, ministro per le Disabilità (in videocollegamento); Martina Fuga, vicepresidente del CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down) e componente del Comitato Scientifico del Premio Bomprezzi; Giovanni Parapini, direttore di RAI per il Sociale; Marco Tarquinio, direttore di «Avvenire»; Stefano Arduini, direttore responsabile di «Vita»; Riccardo Bonacina, fondatore di «Vita».
Per quanto riguarda invece il Premio Bomprezzi, la cerimonia conclusiva sarà condotta dal collega e fraterno amico di Bomprezzi Gerardo Bombonato, insieme a Massimo Maggio, direttore di CBM Italia, Marco Rasconi, membro della Commissione Centrale di Beneficenza della Fondazione Cariplo, coordinatore nella stessa della Commissione Servizi alla Persona e membro della Commissione Ricerca Scientifica e Simone Fanti, vicepresidente dell’Associazione Premio Bomprezzi.
A comporre la giuria sono la già citata Simonetta Morelli; Marco Bomprezzi, fratello di Franco; Gerardo Bombonato; la scrittrice Simonetta Agnello Hornby; Stefano Arduini; Claudio Arrigoni, giornalista e cronista delle Paralimpiadi di Tokyo 2020; Alessandro Cannavò (presidente di giuria), caporedattore del «Corriere della Sera» e responsabile del blog InVisibili; l’attrice Lella Costa; Matteo Flora, fondatore e amministratore delegato della Società The fool; Antonio Giuseppe Malafarina, scrittore, poeta e tra i massimi esperti di comunicazione della disabilità; Giovanni Parapini; Enrica Roddolo, scrittrice e giornalista del «Corriere della Sera»: Marco Tarquinio; Silvia Vaccarezza, responsabile della rubrica del Tg2 Tutto il bello che c’è.
Il Premio si avvale dei patrocini dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Italiani, degli Ordini Regionali dei Giornalisti della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, ed è realizzato con il sostegno della Fondazione Cariplo e di Marco Bomprezzi, in partnership con CBM Italia, oltreché con il supporto dei media partner «Avvenire», InVisibili, «Vita» e, come detto, «Superando.it».
Da ricordare infine che l’evento del 3 dicembre sarà anche l’occasione per presentare i risultati del programma Cariplo Crew (se ne legga la presenbtazione sulle nostre pagine), iniziativa di Fondazione Cariplo, organizzata da Filarete Servizi, con il supporto della Fondazione UniMI, per sostenere le attività di ricerca e sviluppo di tecnologie per migliorare la qualità della vita di persone con fragilità. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: premio2021@premiobomprezzi.it.
Franco Bomprezzi
Giornalista e scrittore, impegnato per i diritti delle persone con disabilità, Franco Bomprezzi è stato direttore responsabile di «Superando.it» dagli inizi delle pubblicazioni di questa testata, fino alla sua scomparsa, avvenuta il 18 dicembre 2014.
Alla fine degli Anni Novanta elaborò il Decalogo della buona informazione sulla disabilità, che qui di seguito riprendiamo e che conserva ancora pienamente tutta la sua attualità.
Decalogo della buona informazione sulla disabilità
1) Considerare nell’informazione la persona disabile come fine e non come mezzo.
2) Considerare la disabilità come una situazione “normale” che può capitare a tutti nel corso dell’esistenza.
3) Rispettare la “diversità” di ogni persona con disabilità: non esistono regole standard né situazioni identiche.
4) Scrivere (o parlare) di disabilità solo dopo avere verificato le notizie, attingendo possibilmente alla fonte più documentata e imparziale.
5) Utilizzare le immagini, nuove o di archivio, solo quando sono indispensabili e comunque corredandole di didascalie corrette e non offensive della dignità della persona. Quando la persona oggetto dell’immagine è chiaramente riconoscibile, chiederne il consenso alla pubblicazione.
6) Ricorrere al parere dei genitori o dei familiari solo quando la persona con disabilità non è dichiaratamente ed evidentemente in grado di argomentare in modo autonomo, con i mezzi (anche tecnologici) a sua disposizione.
7) Avvicinare e consultare regolarmente, nell’àmbito del lavoro informativo, le associazioni, le istituzioni e le fonti in grado di fornire notizie certe e documentate sulla disabilità e sulle sue problematiche.
8) Ospitare correttamente e tempestivamente le richieste di precisazione o di chiarimento in merito a notizie e articoli pubblicati o diffusi.
9) Considerare le persone con disabilità anche come possibile soggetto di informazione e non solo come oggetto di comunicazione.
10) Eliminare dal linguaggio giornalistico (e radiotelevisivo) locuzioni stereotipate, luoghi comuni, affermazioni pietistiche, generalizzazioni e banalizzazioni di routine. Concepire titoli che riescano ad essere efficaci e interessanti, senza cadere nella volgarità o nell’ignoranza e rispettando il contenuto della notizia.
Franco Bomprezzi, 1999
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