Quello che volge al termine è stato un anno pieno di sfide per la Fondazione Lega del Filo d’Oro, che proprio nei giorni scorsi ha compiuto il suo 57° anniversario: l’emergenza sanitaria, infatti, ha messo l’Ente a dura prova, che tuttavia, nonostante questo, ha saputo reagire, introducendo cambiamenti e impostando processi di riflessione e analisi, sempre con l’obiettivo di restare al fianco delle persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale e delle loro famiglie. E a tracciare la strada, come sempre, il monito della fondatrice Sabina Santilli: «Avanti e buon coraggio, senza mai tirarsi indietro!», un messaggio di determinazione e speranza, che ha permesso alla Lega del Filo d’Oro di vedere e ascoltare “oltre” ciò che è possibile oggi, al fine di rendere la propria missione sostenibile e replicabile nel futuro.
In occasione, dunque, della celebrazione del 57° anniversario e in vista delle imminenti festività natalizie, la sede nazionale dell’Ente di Osimo (Ancona) ha voluto far sentire tutta la sua vicinanza ai propri cinque Centri Residenziali e alle cinque Sedi Territoriali, presenti in dieci Regioni d’Italia, attraverso un momento di condivisione e scambio di auguri in videocollegamento, con il personale della Lega del Filo d’Oro, gli ospiti, le famiglie e i volontari.
«La complessa sfida imposta dall’emergenza pandemica – dichiara Rossaano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Orto – ci ha purtroppo impedito di celebrare il nostro anniversario insieme, come avremmo voluto, ma in ogni caso, vista l’importante ricorrenza, voglio ringraziare sentitamente tutto il personale della Fondazione e i volontari per l’incessante impegno, le tante famiglie che rinnovano costantemente la loro fiducia in noi e i nostri sostenitori, senza i quali tutti i nostri sforzi non sarebbero possibili. A tutti loro rivolgo con gratitudine il mio augurio per un Natale più sereno e un nuovo anno all’insegna di un ritorno pieno a una normalità fatta di contatto e vicinanza».
Rimandando i Lettori e le Lettrici al nostro approfondimento in calce, vale la pena ricordare che la Lega del Filo d’Oro è da sempre in Italia il punto di riferimento per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e le loro famiglie, che segue ogni anno un migliaio di utenti, allo scopo di garantirne l’assistenza, l’educazione e la riabilitazione, nonché il recupero e la valorizzazione delle potenzialità residue e il sostegno alla ricerca della loro maggiore autonomia possibile. In tal senso altre due Sedi Territoriali, quelle di Novara e Pisa, sono state aperte proprio poco prima del dilagare della pandemia, rafforzando così la fitta rete di servizi socio-educativi.
La Fondazione, inoltre, è impegnata nel dare voce ai bisogni di chi non vede e non sente attraverso un continuo dialogo con le Istituzioni, senza dimenticare, naturalmente, il nuovo Centro Nazionale in completamento a Osimo, che consentirà di ridurre i tempi di attesa per le diagnosi e le cure riabilitative, nonché di accogliere un numero maggiore di bambini, bambine, giovani e adulti con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Alessandra Dinatolo (a.dinatolo@inc-comunicazione.it); Chiara Ambrogini (Ufficio Stampa Lega del Filo d’Oro, ambrogini.c@legadelfilodoro.it).
La Lega del Filo d’Oro
Era il 1964 quando Sabina Santilli, una caparbia e lungimirante donna sordocieca, decise di fondare – assieme a un piccolo gruppo di volontari – un’Associazione che potesse rappresentare il «filo aureo della buona amicizia», per aprire al mondo le persone sordocieche e fare in modo che la società si accorgesse di loro. E questo filo prezioso che unisce il sordocieco con il mondo esterno è il concetto che ha ispirato sia il nome che l’attività della Lega del Filo d’Oro, realtà unica in Italia, che da allora fornisce un servizio altamente qualificato alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.
La mission – di quella che dal 1998 è divenuta una ONLUS – consiste nell’assistenza, nella riabilitazione, nell’educazione e nel reinserimento in famiglia – e in molti casi anche nella società – delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.
La Lega del Filo d’Oro ha da sempre svolto campagne di comunicazione e di sensibilizzazione per diffondere la corretta conoscenza della sordocecità e delle problematiche ad essa correlate presso l’opinione pubblica, i media e le Istituzioni ed è oggi punto di riferimento in Italia per la rappresentanza e l’affermazione dei diritti delle persone sordocieche e delle loro famiglie.
Ad Osimo, in provincia di Ancona, si trova la Sede Nazionale, al cui interno vi sono il Centro Diagnostico, che formula una valutazione globale ed effettua interventi precoci per bambini al di sotto dei 4 anni, i Servizi Educativo-Riabilitativi, il Settore Medico, il Centro di Ricerca e il Centro di Documentazione.
Con circa 600 dipendenti, più di 650 volontari e circa 500.000 sostenitori, la ONLUS è presente oggi in Italia in 8 Regioni con 5 Centri Residenziali, a Osimo, Lesmo (Monza Brianza), Modena, Molfetta (Bari) e Termini Imerese (Palermo) e 5 Sedi Territoriali a Padova, Roma, Napoli e, più recentemente, a Novara e a Pisa.
L’Associazione può contare su un team completo di professionisti, composto da una parte da operatori educativo riabilitativi, fisioterapisti, psicologi e assistenti sociali, dall’altra da medici specializzati, come neurologi, ortopedici, oculisti, pediatri, genetisti, dentisti, logopedisti e fisiatri, oltre a tutto il personale amministrativo e dei servizi generali.
Per ogni ospite della Lega del Filo d’Oro viene elaborata una terapia riabilitativa personalizzata e sistemi adeguati di comunicazione, per permettergli di stabilire relazioni col mondo e recuperare, quanto più possibile, una dimensione fatta di dignità e autonomia.
Le attività svolte vengono attualmente finanziate solo in parte da fondi pubblici, mentre circa il 65% delle entrate arrivano grazie alle risorse donate da privati. La Lega ha anche fondato un proprio Centro di Ricerca e collabora in Italia con numerosi istituti universitari, così come, a livello internazionale, con altri enti e organizzazioni che perseguono i medesimi obiettivi. (S.B.)
La Lega del Filo d’Oro e la rete internazionale per la sordocecità
A livello internazionale, la Lega del Filo d’Oro è membro del Deafblind International, Associazione internazionale che promuove e supporta lo sviluppo di servizi per migliorare la qualità della vita delle persone sordocieche e dell’EDbU (European Deafblind Union), organismo che ha come obiettivo principale l’uguaglianza e la piena partecipazione sociale delle persone sordocieche in tutta Europa.
Con altri dieci Paesi europei fa parte inoltre del gruppo di lavoro MDVI Euronet (Multiple Disabilities and Visual Impairment), impegnato a sviluppare e condividere le conoscenze sulla formazione di bambini e giovani con una grave disabilità visiva unita a disabilità aggiuntive.
E ancora, è componente del DbI ICF Working Group, insieme a Paesi come la Spagna, il Canada, l’India e l’Australia, con l’obiettivo di sviluppare uno standard specifico Core Set ICF (Indice di Classificazione internazionale di Funzionamento CS), per un processo riconosciuto di valutazione, certificazione e intervento sulla sordocecità.
È impegnata infine, sempre a livello internazionale, in vari progetti sulla sordocecità, come Social haptic signs for deaf and blind in education, che ha lo scopo di raccogliere e rendere accessibili i segni tattili sociali (Haptic), per migliorare l’educazione delle persone con disabilità sensoriale visiva e uditiva, nonché la qualità del lavoro di insegnanti e interpreti che si occupano di studenti con disabilità sensoriali, a livello europeo. L’obiettivo è quello di codificare trecento segni per ogni nazione. Tutti i segni tattili verranno poi raccolti, catalogati, fotografati, illustrati e registrati per renderli accessibili gratuitamente nel web. In tale iniziativa sono coinvolti sette utenti seguiti dai Servizi Territoriali della Lega del Filo d’Oro di Lesmo (Monza-Brianza), Modena e Padova.
Con Social skills make inclusive life easier too – SMILE too si vogliono invece rafforzare le abilità sociali, di fondamentale importanza per l’inclusione, di bambini e ragazzi con problematiche visive e altre disabilità e/o con sordocecità, attraverso la formazione di chi li educa: genitori, insegnanti, professionisti. (A.D.)