I bambini erano attenti quando ho raccontato della distruzione di una delle torri del Castello Sforzesco e incuriositi della Sala del Tesoro. Per coinvolgere il pubblico alla scoperta di un pezzo della loro città, occorre capire cosa li può stupire e quindi usare un metodo e strategie adeguate alla loro comprensione. (Veronica Cicalò, referente per l’Associazione L’abilità del progetto Museo per tutti).
Nel dicembre scorso Malik, Alessandro, Anita e Jorje, quattro bambini con disturbo dello spettro autistico del nostro servizio Agenda Blu [dell’Associazione L’abilità di Milano, N.d.R.], hanno vissuto una nuova, emozionante esperienza: la visita ai cortili del Castello Sforzesco di Milano, reso accessibile alle persone con disabilità intellettive grazie al progetto Museo per tutti. Accessibilità museale per persone con disabilità intellettiva [iniziativa di cui già più volte si è occupato anche «Superando.it», N.d.R.], da noi promosso in collaborazione con la Fondazione De Agostini, per rendere appunto i musei accessibili alle persone con disabilità intellettive.
«Programmiamo varie uscite sul territorio – spiega Manuela, educatrice di Agenda Blu – perché l’obiettivo del nostro lavoro è la possibilità di essere autonomi nella quotidianità. Andare al supermercato, a fare sport, a vedere un museo sono esperienze piene di stimoli alla crescita».
«Vivere la città – aggiunge – vuol dire saper gestire relazioni al di fuori dalla famiglia e dalla scuola, imparare regole del vivere sociale e gestire le proprie emozioni. Preparare insieme allo staff di Museo per tutti la visita al Castello Sforzesco è stato dunque un modo di lavorare educativamente interessante: mettere insieme competenze e strategie per far sì che i bambini potessero davvero comprendere che cosa vuol dire cortili, castello, duca».
«La guida accessibile del Castello Sforzesco – raccontano le educatrici – è stato uno strumento molto agevole per preparare i bambini alla visita: assieme a Malik, Alessandro, Anita e Jorje, abbiamo letto infatti con attenzione la spiegazione delle opere e del Castello sulla guida redatta con i simboli della CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa)». La lettura della guida ha permesso dunque di far comprendere loro in modo semplice la storia del Castello e di far capire che tipo di esperienza avrebbero vissuto.
«I materiali realizzati per spiegare il Castello – racconta Veronica Cicalò, referente per la nostra Associazione di Museo per tutti – sono diventati strumenti vivi di scoperta e apprendimento. Dopo quasi due anni dall’inizio della stesura della guida, vedere quei fogli nelle loro mani è stata per noi una grande emozione».
Le guide accessibili, infatti, sono strumenti educativi che devono e possono essere utilizzati qualche giorno prima da chi accompagna la persona con disabilità intellettiva al luogo d’arte, per far sì che non ci siano paure, timori o difficoltà di attenzione alla visita. Guardare le immagini, leggere i testi, ritagliare le fotografie per farne un diario, portare le pagine stampate il giorno della visita: la guida accessibile Museo per tutti è veramente un mezzo efficace per imparare e divertirsi.
Arrivati al Castello, dunque, è iniziata l’esplorazione degli spazi: i bambini hanno riconosciuto subito la grande fontana in Piazza Castello, ricordandola dalla lettura della guida, e Anita l’ha ribattezzata come «la fontana a forma di torta».
Guidato da Veronica Cicalò, il gruppo si è fermato davanti alla Torre del Filarete e da lì la visita è proseguita nei vari cortili, guidando gli sguardi del piccolo gruppo su elementi nuovi e non conosciuti. Questo vuol dire apprendimento: far vedere ai bambini con disturbo dello spettro autistico mondi nuovi, luoghi non conosciuti, comportamenti adeguati.
«I bambini erano sereni – spiega Manuela – e pronti ad affrontare questa nuova esperienza, partecipi e attenti a rispondere alle domande di Veronica, nonostante fosse per loro una persona nuova. Sapevano che ci sarebbe stato un adulto che avrebbe spiegato, raccontato la storia del Castello, ma conoscere prima ciò che succede, li sostiene e li aiuta a recepire la novità».
«La guida accessibile di Museo per tutti – racconta Francesca, l’altra educatrice – ci è stata utile anche dopo la visita. L’abbiamo infatti riutilizzata, dopo qualche giorno, per far ricordare quello che avevamo visto. L’abbiamo riletta assieme ai bambini e lavorato così sulla comprensione, sulla memoria dell’esperienza vissuta. È molto importante per noi educare i bambini al ricordo, al mantenimento di quanto è stato appreso sia a livello cognitivo che emotivo. Dialogare con il bambino sul tempo passato, attraverso le pagine della guida, ci ha permesso di continuare il nostro lavoro di stimolo ad una crescita intellettiva e sociale perché legata alla vita di comunità».
La condivisione della visita con le famiglie, va sottolineato inoltre in conclusione, apre nuove possibilità ai genitori stessi di ripensare il tempo libero. Infatti, attraverso le guide scaricabili e il buon esito della visita, i genitori ora sanno di poter programmare in autonomia visite nei musei in alternativa ad altre attività che possono coinvolgere bambini e adulti.
Le guide accessibili del Castello Sforzesco di Milano e dei suoi Musei Civici, pensate per consentire a tutti di preparare e condurre la visita in autonomia, dando così la possibilità ai visitatori con disabilità intellettiva (adulti e bambini) di vivere una nuova e importante esperienza di vita all’interno dei luoghi di cultura aderenti, sono scaricabili gratuitamente a questo link. Per ognbi ulteriore informazione: comunicazione@labilita.org (Anna Tipaldi).