«Dignità è anche un Paese non distratto di fronte ai problemi quotidiani che le persone con disabilità devono affrontare»: così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante il suo discorso di insediamento pronunciato poco fa in Parlamento.
Esattamente sette anni fa, era il 3 febbraio 2015, durante il discorso successivo alla sua prima elezione, Mattarella aveva dichiarato che «garantire la Costituzione significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità».
Diritti, dignità, persone con disabilità: le parole giuste, che in questi anni non sono mai mancate, da parte del Capo dello Stato, così come l’attenzione agli ostacoli, alle difficoltà e alle discriminazioni vissuti giorno dopo giorno dalle persone con disabilità e le loro famiglie.
Molto bene Presidente! Sta ora a chi ha applaudito ripetutamente il suo discorso, i Parlamentari davanti a lei, i componenti del Governo dietro, mutare in fatti concreti quelle sue parole chiare e nette. Perché ora, come è stato scritto dopo le troppe parole della settimana che ha portato alla sua rielezione, «è il tempo del silenzio e della serietà» e, appunto, delle azioni concrete.
Nel segno della dignità
«Dignità è anche un Paese non distratto di fronte ai problemi quotidiani che le persone con disabilità devono affrontare»: così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante il suo discorso di insediamento pronunciato poco fa in Parlamento. Molto bene Presidente! Sta ora a chi ha applaudito ripetutamente il suo discorso, i Parlamentari e i componenti del Governo, mutare in fatti concreti quelle parole chiare e nette. Perché adesso, come è stato scritto in questi giorni, «è il tempo del silenzio e della serietà» e, appunto, delle azioni concrete