«La partecipazione di quest’anno ci ha sorpreso ed emozionato. È un riconoscimento per il lavoro svolto fin qui e anche il segno di una nuova sensibilità verso i temi sui quali lavoriamo ogni giorno»: a dirlo è Armanda Salvucci, presidente dell’Associazione NessunoTocchiMario e ideatrice del progetto Sensuability, a conclusione della quarta edizione dell’ormai tradizionale mostra-concorso di fumetti e illustrazioni, denominata Sensuability, ti ha detto niente la mamma?, organizzata dalla stessa Associazione NessunoTocchiMario, nell’àmbito di un ampio progetto, di cui ci siamo già più volte occupati sulle nostre pagine, voluto per approfondire il legame tra sessualità e disabilità, «un binomio spesso oggetto di pregiudizio – sottolineano i promotori dell’iniziativa – che qui viene affrontato con ironia e leggerezza nelle diverse declinazioni artistiche, proprio per superare tutti i tabù che caratterizzano non solo fisicità bollate come imperfette, ma il tema stesso del sesso, che inibisce e diventa oggetto di difficoltà relazionale per molte persone».
L’inaugurazione della quarta edizione della mostra, dunque, dedicata al tema del rapporto tra sessualità, disabilità e pubblicità, è in programma per il pomeriggio del 14 febbraio (ore 18), presso la Casa del Cinema di Roma (Largo Marcello Mastroianni, 1), dove sarà possibile visitarla fino al 14 marzo.
Oltre 150 saranno le tavole esposte, tra i lavori che hanno partecipato al concorso Sensuability & Comics, insieme alle opere firmate da grandi artisti del fumetto. Durante l’evento saranno premiati i tre vincitori del concorso stesso (Simona Barone, Giulia Filippi e Diletta Indiveri, rispettivamente prima, seconda e terza classificata) e verranno assegnate le menzioni speciali ad Arianna Carli e Michela Rossi, oltreché, per la speciale categoria del fumetto, ad Elena Banci.
La selezione delle opere è stata curata dalla giuria presieduta dall’illustratrice Josephine Yole Signorelli (Fumettibrutti), e composta anche dagli ullustratori Fabio Magnasciutti e Federica Giglio, e da Samantha Giuliani, consigliera dell’ADCI (Art Directors Club Italiano).
«Parlare di, rappresentare, confrontarsi con sessualità e disabilità – spiega Armanda Salvucci, di cui segnaliamo anche un’ampia intervista pubblicata a suo tempo dal nostro giornale – è una sfida che sempre più giovani artisti sono pronti a cogliere. Questo non può essere sottovalutato. Allo stesso tempo, sono due le riflessioni che emergono anche dall’analisi dei lavori arrivati. Esistono degli stereotipi che riguardano la disabilità, nell’immaginario collettivo, legati soprattutto alla sedia a rotelle e alle amputazioni. In realtà è un mondo molto ampio, a volte invisibile e credo sia importante approfondirne la conoscenza. Anche il corpo delle donne si conferma stereotipato: formoso, perfetto come sinonimi di sensualità. La pubblicità ci ha abituati a queste immagini, ma noi oggi vogliamo contribuire ad affermare una verità diversa: i nostri corpi, il corpo di ogni singola donna, il corpo delle persone con disabilità, sono sensuali nelle loro imperfezioni, sono unici, possono essere attraenti e devono essere espressi nella loro eterogeneità, amati e accettati da noi stessi così come sono».
«L’obiettivo della mostra – aggiunge Salvucci – è contribuire a ridisegnare un nuovo immaginario erotico di corpi non perfetti ma estremamente sensuali e, allo stesso tempo, far riflettere sulla grande varietà di fisicità che abitano il mondo. Abbiamo bisogno infatti di vedere regolarmente una realtà variegata, per distruggere l’immagine stereotipata perfetta con cui ognuno di noi è abituato a confrontarsi. E vedere corpi non perfetti, con disabilità, sarà importante per tutte quelle persone con corpi imprigionati negli stereotipi. Sensuability: ti ha detto niente la mamma?, da quattro anni fa “semplicemente” questo». (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Daniela Russo (russo.da@gmail.com).
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